Una “tappa importante nella storia europea” perché “tutti e ventisette i paesi membri hanno accettato, abbiamo accettato, di introdurre uno strumento innovativo per reagire a questa crisi, a questa emergenza sanitaria, economica e sociale: il recovery fund”. Così il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ieri sera, a margine dei lavori del Consiglio europeo tenuto in video conferenza. Il “recovery fund”, ha aggiunto il premier, “sarebbe un fondo per la ripresa con titoli comuni europei, che andrà a finanziare tutti i paesi più colpiti, tra cui l’Italia, ma non solo”.

Per il nostro paese è un risultato “importante” perché “è passato anche il principio che è uno strumento urgente”, uno strumento “assolutamente necessario”. L’Italia, ha proseguito il premier, “è stata in prima fila a chiederlo”, anche con la lettera sottoscritta insieme ad altri 8 paesi che “è stata molto importante” . Ricordiamo che la proposta era stata avanzata qualche giorno prima dalla Francia, e fatta propria anche da Italia, Spagna e Portogallo. “Non servono prestiti – aveva dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron – ma trasferimenti di risorse verso i paesi più colpiti dalla crisi”.

Sempre ieri, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha sintetizzato i lavori a margine dei quali, come deciso nei giorni scorsi, non è stato rilasciato nessun documento congiunto. “In primo luogo vorrei ringraziare tutti i nostri operatori sanitari, medici e ricercatori che lavorano senza sosta per salvare vite umane”, ha esordito Michel. “Vorrei anche esprimere sostegno a quanti sono malati e proprio in questo momento stanno combattendo contro il virus. Questa pandemia sta mettendo a dura prova le nostre società. Il benessere di ciascuno Stato membro dell’UE dipende dal benessere dell’UE nel suo complesso”. “Siamo tutti coinvolti”, ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo. “La lotta contro il coronavirus e le relative conseguenze richiederà tempo, ma abbiamo già compiuto notevoli progressi e intrapreso azioni coraggiose”. Nella videoconferenza di ieri, la quarta dall’inizio della crisi, “abbiamo espresso la ferma volontà di procedere fianco a fianco. Abbiamo valutato i progressi compiuti per quanto riguarda i diversi aspetti della risposta europea alla pandemia e abbiamo accolto con favore la tabella di marcia comune europea verso la revoca delle misure di contenimento della Covid-19. Siamo tutti d’accordo nel ritenere che le priorità sono la salute e la sicurezza dei nostri cittadini”.

Tutti d’accordo sulla necessità di “continuare a monitorare attentamente la situazione, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione estiva, e di coordinarci il più possibile al fine di garantire una revoca progressiva e ordinata delle misure restrittive”, il Consiglio “ha accolto con favore la tabella di marcia comune per la ripresa, in cui sono stabiliti alcuni principi importanti, quali i principi di solidarietà, coesione e convergenza. Nella tabella di marcia si definiscono inoltre quattro settori d’intervento chiave: un mercato unico pienamente funzionante, uno sforzo di investimento senza precedenti, un’azione a livello mondiale e un sistema di governance funzionante”.

“Riveste la massima importanza aumentare l’autonomia strategica dell’Unione e produrre beni essenziali in Europa”, ha detto ancora Michel. “A seguito della riunione dell’Eurogruppo in formato inclusivo del 9 aprile 2020, abbiamo approvato l’accordo sulle tre importanti reti di sicurezza per i lavoratori, le imprese e gli enti sovrani, con un pacchetto del valore di 540 miliardi di euro. Abbiamo chiesto che il pacchetto sia operativo a partire dal 1° giugno 2020. Abbiamo inoltre convenuto di lavorare per la creazione di un fondo per la ripresa, che è necessario e urgente. Il fondo dovrà essere di entità adeguata, mirato ai settori e alle aree geografiche dell’Europa maggiormente colpiti e destinato a far fronte a questa crisi senza precedenti”, ha spiegato il Presidente del consiglio europeo. “Abbiamo pertanto incaricato la Commissione di analizzare le esigenze specifiche e di presentare con urgenza una proposta all’altezza della sfida che ci troviamo ad affrontare”.

com.unica, 24 aprile 2020