La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato per la prima volta l’attivazione della clausola con la quale sono sospese le regole del Patto di stabilità. I governi nazionali potranno aumentare la spesa pubblica e sforare le regole sul deficit per contrastare le conseguenze economiche del coronavirus. 

Il Coronavirus ha un impatto drammatico sull’economia, molti settori sono colpiti. Il lockdown è necessario ma rallenta severamente l’attività economica. La scorsa settimana ho detto che faremo tutto il possibile per sostenere l’economia e i cittadini, e oggi rispettiamo quanto detto. Gli aiuti di Stato sono i più flessibili di sempre e i vostri Governi possono dare i soldi che servono a ristoranti, negozi, imprese piccole e medie”, ha detto von der Leyen. Inoltre, “cosa mai fatta prima, abbiamo attivato la clausola di salvaguardia (general crisis clause)”, ovvero “stiamo allentando le regole” per consentire ai Governi di spendere, ha spiegato.

Derogare al Patto di Stabilità significa sospendere l’insieme di regole che governano le politiche di bilancio degli Stati membri, che risalgono al ’97 e sono state via via ampliate – scrive oggi Repubblica. I cardini fondanti, quelli che risalgono al famoso trattato di Maastricht, erano un limite di deficit/Pil al 3% e un debito sotto il 60% della ricchezza nazionale. Nel tempo il Patto si è evoluto in Fiscal Compact e prevede oggi un braccio preventivo (che fissa obiettivi ad hoc per ciascun Paese), uno correttivo (che avvia le procedure in caso di deviazione rispetto agli standard fissati) Per un Paese dall’alto debito come l’Italia, il via libera a spendere è quantomai necessario ma non certo sufficiente per affrontare la crisi e soprattutto provare a immaginare una ripartenza.

“Stiamo facendo un ulteriore passo senza precedenti. Attivare la clausola di salvaguardia apre la strada a una risposta fiscale forte e coordinata all’immensa sfida che affrontiamo collettivamente. Sono fiducioso che il Consiglio darà rapido consenso a questa proposta necessaria” ha aggiunto il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni.

Intanto il REF Ricerche rivede nettamente al ribasso la stima sulla contrazione del Pil italiano nel primo semestre -8% (dal -1/-3% indicato in precedenza) (Ansa). La caduta -si legge nella nota del centro di ricerche – riguarda con questa intensità solamente l’ultima parte del primo trimestre, che potrebbe chiudere con un possibile decremeto del 3 per cento  sul quarto 2019, e manifestarsi pienamente nel secondo, quando la caduta sarebbe di un altro 5 per cento sul primo trimestre”.  Un rimbalzo è possibile, secondo il Ref, a partire dal terzo trimestre.   

com.unica, 21 marzo 2020