Nel suo Interim Economic Outlook, l’Ocse taglia ancora ulteriormente le stime sulla crescita mondiale nel 2020 rispetto a quanto aveva previsto nel novembre scorso e lancia l’allarme: il coronavirus rappresenta un rischio senza precedenti per l’economia mondiale. Secondo questo studio, il Pil globale quest’anno crescerà del 2,4%, contro il +2,9% del 2019. La crescita globale potrebbe addirittura dimezzarsi rispetto alle previsioni di novembre e fermarsi all’1,5% nel 2020. Per l’economia italiana la previsione è di una crescita zero, con una sforbiciata dello 0,4% rispetto alle stime autunnali.

In Italia il Pil italiano nel 2020 resterà fermo, dopo il +0,2% del 2019 e contro il +0,4% previsto per quest’anno nell’Economic Outlook di novembre. Per il 2021 l’Ocse stima invece una ripresa a +0,5%, lasciando invariata la sua previsione di novembre. Il coronavirus, nota l’Ocse, “ha già causato notevoli sofferenze umane e gravi perturbazioni economiche”.

Per quanto riguarda la Cina il Pil nel 2020 crescerà solo del 4,9%, contro il +6,1% del 2019 e il +5,7% previsto a novembre, mentre per il 2021 prevede un rimbalzo a +6,4%, superiore al +5,5% stimato a novembre. “​Le contrazioni della produzione in Cina si fanno sentire in tutto il mondo – si legge nel rapporto – riflettendo il ruolo chiave e crescente che la Cina ha nelle catene di approvvigionamento globali, nei viaggi e nei mercati delle materie prime”. I successivi focolai in altre economie, tra cui Italia e Corea del Sud, stanno avendo effetti simili, “anche se su scala minore”.

Nell’ipotesi che il coronavirus dovesse avere un impatto ancor più forte, le prospettive sarebbero ancor più dolorose per l’economia. In questo caso, secondo l’Ocse, “la crescita globale potrebbe scendere all’1,5% nel 2020”, cioè della metà rispetto al +3% previsto prima dell’emergenza coronavirus. La crescita economica nell’Eurozona, secondo le stime dell’istituto di Parigi, “rimarrà al di sotto della media”, a +0,8% nel 2020, a fronte del +1,2% del 2019 e contro il +1,1% stimato a novembre, mentre nel 2021 si pronostica un rimbalzo a +1,2%, in linea con le stime di tre mesi fa.

Per la Germania, la previsione è di una crescita del +0,3% nel 2020, contro il +0,6% del 2019 e a fronte di un +0,4% previsto a novembre, mentre per il 2021 si stima un rimbalzo a +0,9%, invariato rispetto a tre mesi fa. La Francia invece dovrebbe crescere dello 0,9% nel 2020, contro il +1,3% del 2019 e il +1,2% stimato a novembre, mentre nel 2021 la crescita dovrebbe salire all’1,4%, in rialzo rispetto al +1,2% di tre mesi fa. In ribasso anche le stime di crescita del Regno Unito, che nel 2020 e nel 2021 dovrebbe crescere dello 0,8%, contro l’1,4% del 2019 e contro il +1%​di novembre. Per quanto riguarda gli Stati Uniti avremo una dell’1,9% nel 2020, contro il +2,3% del 2013 e contro il +2% previsto a novembre, mentre nel 2021 la crescita sarà del 2,1%, a fronte del 2% inizialmente stimato. Per i mercati emergenti invece l’Ocse prevede “una graduale, seppur modesta, ripresa nel 2020-21, anche se l’entità di tale ripresa resta incerta”.

La Bce si dichiara pronta a intervenire con misure eccezionali e monitora da vicino gli sviluppi e le implicazioni sull’economia del coronavirus: “Siamo pronti a prendere le misure appropriate e mirate, se necessario”. Lo afferma il presidente della Bce, Christine Lagarde (Ansa). Oggi si terrà una teleconferenza tra i ministri delle Finanze del G7, alla quale prenderanno parte anche i governatori, allo scopo di discutere gli strumenti da mettere in campo per contrastare i rischi generati da un’epidemia che sta assumendo sempre più i contorni di un ‘cigno nero’. Una prima risposta è arrivata anche dalla Commissione europea, che ieri ha lanciato il Corona Response Team”, del quale faranno parte i commissari Janez Lenarcic (Gestione crisi), Stella Kyriakides (Salute), Adina Valean (Trasporti), Paolo Gentiloni (Economia), Ylva Johansson (Affari Interni). Lo ha comunicato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Bruxelles.

com.unica, 3 marzo 2020