Vecchie pellicole familiari e filmati amatoriali. Un patrimonio quasi sempre nascosto, rinchiuso in scatole ed armadi e impossibile da riprodurre perché nel frattempo il vecchio proiettore di casa è andato perduto. Sono testimonianze visive che propongono quadretti familiari, vacanze, ma anche panorami, immagini di città o eventi pubblici ai quali si è assistito. Si tratta di una fonte importante, la cui consultazione può aiutare gli studiosi dell’età contemporanea a ricostruire ambienti, a dare volti e voce al Novecento delle famiglie e delle comunità ebraiche.

L’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea e la Fondazione CDEC di Milano in collaborazione con il Memoriale della Shoah di Milano, la Comunità ebraica di Torino, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Fondazione Museo della Shoah di Roma, il MEIS di Ferrara hanno iniziato una campagna nazionale di raccolta, digitalizzazione e catalogazione dei filmati conservati dalle famiglie ebraiche in Italia. Si chiede in particolare a tutte le famiglie ebraiche o che hanno in parte legami con il mondo ebraico di mettere a disposizione il materiale filmato che conservano. Spesso si pensa che questo materiale non sia di alcun interesse pubblico. I ricercatori potranno valutarlo per capire se – al contrario – si tratti di filmati che contengono elementi di interesse che meritano di essere valorizzati.

Il progetto, dal titolo “Mi ricordo”, è partito su impulso dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea, che aveva portato avanti un’iniziativa simile sulle famiglie operaie dell’azienda Olivetti: “un lavoro di ricerca decisamente peculiare – spiega il direttore del CDEC Luzzatto Voghera – visto che Adriano Olivetti regalò a tutti i suoi operai una cinepresa. “La dice lunga sulla lungimiranza di personaggi come Olivetti – sottolinea il direttore del Cdec – Il materiale filmato dagli operai è stato prezioso per raccontare il territorio. E un lavoro simile è stato fatto anche con i valdesi. Quando è stato proposto a noi, abbiamo subito colto l’occasione e avremo al nostro fianco il Mibac e importanti istituzioni ebraiche”. 

Un altro esempio particolarmente significativo è quello della famiglia Ovazza.  Negli armadi di Villa Ovazza a Moncalieri sono stati trovati alcuni mesi fa dei film in 16 mm. girati da Vittorio Ovazza prima della guerra. Sono film amatoriali di vita di famiglia, feste e viaggi girati tra il 1930 e il 1936, con molte persone della famiglia e della Comunità ebraica di Torino. I fratelli Ovazza possedevano la Banca Vitta Ovazza a Torino. Con loro padre Ernesto avevano preso parte alla prima guerra mondiale nell’esercito italiano. La Banca era stata fondata da loro nonno Vitta nel 1860, pochi anni dopo l’emancipazione degli ebrei in Piemonte ed aveva contribuito a finanziare lo sviluppo industriale della regione. Fu venduta nel 1939 dopo l’introduzione delle leggi razziali. Il primo dei fratelli, Alfredo, si rifugiò in Uruguay. Il minore, Vittorio, autore dei film, a New York. Il terzo, Ettore, accecato dalla sua fede fascista, rimase in Italia. Venne assassinato dall’esercito nazista con la moglie Nella e i figli Riccardo ed Elena ad Intra sul Lago Maggiore nell’ottobre del 1943.

I filmati verranno raccolti a Milano, Roma, Torino e Ferrara (presso: Fondazione CDEC di Milano, il Memoriale della Shoah di Milano, la Comunità ebraica di Torino, il Fondazione Museo della Shoah, il MEIS di Ferrara) e digitalizzati a Ivrea dall’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa. Si procederà poi alla loro catalogazione. “Questo passaggio, la catalogazione, è fondamentale per costruire una raccolta sistematica che possa essere utilizzata dai ricercatori e dagli studiosi per i loro lavori. Si tratta di costruire una vera offerta culturale e scientifica. E non sarebbe possibile senza il Ministero e senza gli enti ebraici coinvolti”. I filmati verranno raccolti a Milano, Roma, Torino e Ferrara (presso: Fondazione CDEC di Milano, il Memoriale della Shoah di Milano, la Comunità ebraica di Torino, il Fondazione Museo della Shoah, il MEIS di Ferrara) e digitalizzati a Ivrea dall’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa. Si procederà poi alla loro catalogazione.


MODALITA’ OPERATIVE
Prima di consegnare i film è necessario contattare telefonicamente una delle seguenti referenti:

Daniela Scala +39.02.316338 
Elena Testa +39.331.6183115

A seguito del contatto telefonico, le pellicole possono essere consegnate nei seguenti centri di raccolta:
– Archivio Nazionale Cinema Impresa, Viale della Liberazione 4, 10015 Ivrea (To), Elena Testa
– Fondazione CDEC, Via Eupili 8, 20145 Milano, Daniela Scala
– Fondazione Museo della Shoah, Via del Portico d’Ottavia 29, 00186 Roma, Ariela Piattelli
– MEIS Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, Via Piangipane 81, 44121 Ferrara, Simonetta Della Seta
– Comunità ebraica di Torino, Piazzetta Primo Levi 12, 10125 Torino, Chiara Pilocane

INFO
direzione@cdec.it
cinemaimpresa@fondazionecsc.it

In collaborazione con:
Memoriale della Shoah di Milano 
Comunità ebraica di Torino
Museo Nazionale del Cinema di Torino 
Fondazione Museo della Shoah di Roma
Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara

com.unica, 7 luglio 2019