Dopo il Regno Unito e l’Olanda, oggi tocca a Irlanda e Repubblica Ceca andare al voto per eleggere il Parlamento europeo. In Irlanda, tra i Paesi più europeisti dell’Unione, le elezioni saranno anche un test sull’approccio alla Brexit del Primo Ministro Leo Varadkar. In Repubblica Ceca la posta in gioco è molto alta, dopo le proteste contro il governo che da settimane invadono il centro di Praga (Economist).

In Olanda, i laburisti di Frans Timmermans avrebbero ottenuto 5 seggi, seguiti dai liberal-conservatori del premier Mark Rutte con 4 seggi a pari merito del partito di destra Forum voor Democratie (Ansa). Il voto ha rappresentato una sorta referendum per il governo liberale del premier Mark Rutte, che secondo le intenzioni di voto dovrebbe tenere e rimanere al secondo posto nei sondaggi, mentre chi era stato dato per favorito, l’eccentrico e telegenico Thierry Baudet, controverso leader del partito populista di destra Forum voor Democratie (Fvd), si deve accontentare di tre seggi. Crolla invece il Freedom Party (PVV) di Geert Wilders, che passerebbe da 4 a 1 seggio. 

Decine di cittadini europei che avevano fatto richiesta per votare nel Regno Unito sono stati rimandati a casa, per un’irregolarità amministrativa. La Commissione elettorale britannica ha dato la colpa allo “scarso preavviso” con cui sono state decise le elezioni (Politico). Ma il governo rischia l’azione legale (Guardian). 

com.unica, 24 maggio 2019