Oggi alle 19.45 al Tempio Maggiore di Roma, promossa dalla Comunità ebraica locale, si svolgerà una iniziativa in ricordo delle vittime.

È entrato nella sinagoga di Pittsburgh nel sabato di preghiera gridando ‘gli ebrei devono morire’ e ha compiuto una strage: i morti finora confermati sarebbero almeno 11, riporta l’Associated Press. Il killer Robert Bowers, bianco 46enne, è un estremista di destra attivo sul social media di alt-right Gab. Al momento è in ospedale ferito, sotto custodia della polizia. L’inchiesta è ora nelle mani dell’Fbi in quanto il massacro è stato classificato come crimine d’odio. Dura la condanna di Donald Trump, che parla di “odio terribile negli Stati Uniti”. Per crimini come questi – dice il presidente – dovrebbe esserci la pena di morte: le leggi al riguardo dovrebbero essere rafforzate. All’interno della sinagoga “non c’erano protezioni”, probabilmente se ci fossero state delle guardie armate il risultato sarebbe stato diverso, lo avrebbero fermato, aggiunge il tycoon. La sparatoria è un ”assalto alla nostra liberta’ di religione” gli ha fatto eco il vice presidente Mike Pence.

Il massacro arriva a 10 giorni dalle elezioni di metà mandato e conferma il clima infuocato che si respira negli Stati Uniti dopo i 13 pacchi bomba inviati a esponenti del partito democratico. Un serio allarme era stato già lanciato lo scorso 14 settembre dall’Anti-Defamation League in cui era stato sottolineato il fatto che le elezioni di metà mandato fossero infarcite di candidati con approcci totalizzanti e discriminatori. A inquietare il rafforzamento della minaccia proveniente da destra, che quella che è tra le più antiche associazioni contro l’odio e a difesa dei diritti del paese ha sempre denunciato con forza.

“Il nostro cuore è spezzato” ha fatto sapere la Jewish Federation of Greater Pittsburgh in una nota, invitando comunque per il pomeriggio successivo l’intera cittadinanza e i suoi leader religiosi a un momento di preghiera e riflessione comune. “Stando insieme, i nostri rapporti potranno stringersi” ha sottolineato il suo presidente Jeffrey Finkelstein. Già sabato pomeriggio in migliaia, coordinati da alcuni gruppi studenteschi, sono scesi in strada per dimostrare solidarietà.

“L’intero popolo di Israele esprime il proprio dolore alle famiglie dei morti. Siamo vicini agli ebrei di Pittsburgh” ha dichiarato il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha inviato negli Usa il suo ministro alla Diaspora Naftali Bennett. “Sono sicuro che le forze dell’ordine indagheranno a fondo su questo evento orribile e che sarà fatta giustizia con questo spregevole assassino” il pensiero del Presidente Reuven Rivlin.

“Dobbiamo condannare questo attacco ai massimi livelli e fare quello che ci è possibile per impedire che simili atrocità si ripetano” ha dichiarato il presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder. “Non ci sono parole adeguate per commentare. Una mente malata e bigotta che porta la morte in un luogo di culto ci lascia senza parole, uniti e arrabbiati” ha affermato David Harris, direttore esecutivo dell’American Jewish Committee. Ha osservato rav Jonathan Sacks, ex rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth: “Il fatto che l’attentato di ieri a Pittsburgh sia avvenuto all’interno di una sinagoga, il cui nome è ‘L’albero della vita’, rende tutto più orribile. La sinagoga è un luogo in cui le persone si uniscono, in pace, per festeggiare e dire grazie per tutto quello che abbiamo, soprattutto per il più grande dono di Dio: la vita (Moked).

La presidente UCEI Noemi Di Segni ha inviato un messaggio di vicinanza alla dirigenza della sinagoga di Pittsburgh. “Questo orribile atto, il più terribile nella storia della presenza ebraica negli Stati Uniti – si legge – ci invita a stare uniti e a dare continuità alla sfida educativa, nella convinzione che tutte le voci debbano sentirsi chiaramente nella condanna di queste azioni”. Oggi alle 19.45 al Tempio Maggiore di Roma, promossa dalla Comunità ebraica locale, si svolgerà una iniziativa in ricordo delle vittime.

(com.unica, 29 ottobre 2018)