I leader di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito hanno firmato una dichiarazione congiunta condannando l’avvelenamento dell’ex spia Sergei Skripal e della figlia come un “assalto contro la sovranità inglese” (Guardian). Per i quattro capi di Stato non c’è “altra spiegazione plausibile” all’attacco con agente nervino compiuto a Salisbury che un piano voluto direttamente da Mosca. Oggi è arrivata anche la netta presa di posizione del ministro degli esteri inglese Boris Johnson:  “Noi crediamo che sia probabile in modo schiacciante che sia stata sua la decisione di usare un agente nervino nelle strade della Gran Bretagna, dell’Europa, per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale”. 

Dopo l’espulsione di 23 alti rappresentanti russi da parte del Regno Unito, il ministro degli Esteri russo Lavrov ha annunciato che Mosca espellerà diplomatici britannici (SkyNews).

Il governo americano ha annunciato l’adozione di sanzioni contro 19 entità russe come contromisura per l’interferenza nelle elezioni presidenziali del 2016 e per i “devastanti” cyber-attacchi condotti ai danni degli Usa (Bbc). Tra i destinatari delle sanzioni ci sono 13 cittadini russi ma anche enti come la Internet Research Agency, accusata di aver orchestrato la campagna di disinformazione del 2016. La decisione rappresenta la più severa azione anti-russa della Casa Bianca dall’insediamento di Trump, ma per molti membri del Congresso è una risposta insoddisfacente: tra i destinatari non vi sono oligarchi o uomini di Stato vicini a Putin (Reuters).

Intanto il procuratore speciale Robert Mueller ha intimato alla Trump Organization, la società d’investimenti della famiglia di Donald Trump, di consegnare una lista di documenti che sarebbero legati ad affari con la Russia (Nyt). È la prima volta che le indagini sul Russiagate arrivano a lambire così da vicino il Presidente.

(com.unica, 17 marzo 2018)