Falliti i colloqui per la formazione di un nuovo governo, la Cancelliera in carica, Angela Merkel, ribadisce la sua volontà di non dimettersi (Financial Times) e apre a nuove elezioni, convinta che possano essere garanzia di stabilità (Guardian). La leader conservatrice ha detto di essere “molto scettica” quanto alla formazione di un governo minoritario, altra opzione possibile per lei per restare al potere. Le elezioni anticipate sarebbero “una alternativa preferibile”, ha dichiarato all’emittente Ard. Ma non è chiaro perché i liberali abbiano deciso di far saltare una trattativa che, secondo gli altri partiti, poteva concludersi positivamente.

Gli scenari che si aprono ora sono complicati – scrive oggi Repubblica. Parrebbe scontato tentare una riedizione della Grande coalizione: i numeri per un governo Spd-Cdu/Csu ci sono. Ma il leader socialdemocratico, Martin Schulz, ha categoricamente escluso anche ieri una riedizione della Grande coalizione: “gli elettori hanno mandato a casa la Grosse Koalition”. Tuttavia il presidente della Repubblica Steinmeier è socialdemocratico: chissà che non eserciti la sua ‘moral suasion’ sul partito per scongiurare nuove elezioni.

Intanto la Commissione Ue però lavora affinché si formi un governo di minoranza: senza un esecutivo a Berlino le riforme europee rallentano (Politico) e l’asse con la Francia di Macron perde forza.

(com.unica, 21 novembre 2017)