È stato presentato a Veroli, una cittadina del frusinate, nella splendida cornice del Chiostro di Sant’Agostino, La Bambina e il Sognatore di Dacia Maraini. Ha curato l’evento la Libreria Ubik di Frosinone.

Ritornano i temi cari a Dacia Maraini, come la violenza sulle donne e gli abusi sui bambini. Il protagonista del romanzo è Nani Sapienza, un maestro di scuola elementare, che non si è mai rassegnato alla morte della sua bambina. E che dialoga con i suoi alunni, ma in realtà con noi, della violenza che dilaga nella vita di tutti i giorni, della caduta dei valori e delle certezze, del crollo delle utopie, del fanatismo religioso e del male che afferra e travolge i bambini. Ma parla anche di prostituzione minorile, di tutti quei bravi e rispettabili padri di famiglia che vanno in Oriente, in Thailandia o in Cambogia, perché lì vendono le bambine.

Nani Sapienza parla ai suoi bambini come se fossero adulti e muove, scuote le coscienze. Dialoga e fa domande, strane, indiscrete e inopportune a tutti: ai vicini di casa, alla madre della bambina scomparsa e che lui aveva sognato, tanto uguale a sua figlia. Dialoga anche con se stesso, con la sua parte fiduciosa e sognatrice, e con l’altra parte, quella più cinica, più difficile da tenere a bada. Pervade il racconto un delicato e commovente senso di paternità. Un bisogno di paternità.

Attraverso questo romanzo, che tanto romanzato non è, Dacia Maraini affronta grandi temi etici, come la nonviolenza, la pace, l’amore, il perdono. Ci parla di quell’Amore Universale che guarisce tutto e risana tutto, e lo fa con la semplicità e il candore di chi ancora crede e spera nel futuro, e nella sapienza dei bambini che sono la nostra forza. Grande e elevata sempre nelle sue riflessioni, guarda al mondo con i suoi occhi pieni di cielo e di fiducia nella bontà dell’uomo. Grazie Dacia.

(Nadia Loreti/com.unica, 19 giugno 2016)