La Roma doveva assolutamente vincere per poter restare sulla scia del Napoli e sperare ancora nel secondo posto. Con il pareggio ottenuto stasera contro il coriaceo Bologna, ben disposto in campo da Donadoni, il distacco dagli uomini di Sarri – ieri vittoriosi per 3-0 sul Verona – sale a 6 punti ed è molto probabile che a questo punto i giochi per la piazza d’onore che vale il passaggio diretto alla Champions siano fatti.

La Roma, che si schiera con il consueto modulo senza centravanti di ruolo presenta la sorpresa Iago Falque al posto dello squalificato Nainggolan e con il rientrante De Rossi davanti alla difesa. I giallorossi partono subito in attacco e trovano la prima occasione da gol già al 3′ proprio con Iago Falque: bellissimo tiro di controbalzo dal limite verso l’incrocio e grande risposta in calcio d’angolo di Mirante. La Roma è arrembante nella tre quarti avversaria con buoni scambi in velocità ma spesso manca di precisione nell’ultimo passaggio e deve scontare la giornata di scarsa vena di Pjanic. Va tuttavia vicinissima al gol in due occasioni con Salah, che colpisce per ben due volte i legni della porta bolognese. Ma quando tutti si aspettano da un momento all’altro il gol dei giallorossi ecco che invece è il Bologna ad andare in vantaggio. Punizione a spiovere dalla tre quarti di Zuniga e colpo di testa vincente di Rossettini da pochi passi che sfrutta un’indecisione di Szczesny, che forse avrebbe dovuto far sua quella palla in uscita.

Nella ripresa Spalletti si gioca la carta Totti (al posto di Iago). Il capitano sembra ben ispirato e svaria su tutto il fronte d’attacco. Dopo un altro incredibile palo di Salah ecco che finalmente l’egiziano va in rete, ottimamente servito proprio da Totti sul filo del fuorigioco: scatto bruciante e gol sull’uscita di Mirante. La Roma si riversa ancora in attacco alla disperata ricerca della vittoria ma lo fa in maniera disordinata e poco lucida, anche se va vicino al gol (che comunque meriterebbe) in diverse occasioni. A niente serve l’ingresso in campo a 15′ dalla fine di Dzeko, che tocca pochissimi palloni e non si fa mai trovare smarcato sotto porta.

(com.unica, 11 aprile 2016)