Lunedì 14 dicembre, nell’ambito della programmazione didattica della Università delle Tre Età di Fiuggi, presieduta da Carlo Trinti e con Albarita Simeoni direttrice dei corsi, lo storico sociale e saggista Pino Pelloni darà inizio al corso di storia dedicato quest’anno alla “Letteratura della Resistenza” (ore 15,30, Palazzina Medica, Fiuggi Fonte). Un tema molto interessante e poco conosciuto che sconfinando tra pagina scritta e il cinema realista, analizza un periodo storico che non è mai stato completamente condiviso.

“È argomento di grande interesse, spesso contaminato da posizioni revisionistiche non da tutti condivise, – spiega Pino Pelloni – che ci si augura venga seguito in gran misura dai giovani. Perché soprattutto per loro è stato pensato”.  Nove lezioni-incontri rivolte a cogliere il punto di convergenza delle esperienze narrative, storiche, poetiche, documentarie, diaristiche e illustrare nello stesso tempo l’influenza che la lotta partigiana ha avuto, con benefici effetti, sulla nostra cultura.

Pino Pelloni, già docente de “La storia del Novecento attraverso gli audiovisivi” presso l’Università napoletana “Suor Orsola Benincasa”,  si occuperà di alcuni romanzi nati dalla Resistenza e che la rappresentano se non nella rigorosa aderenza storica ai fatti, nell’atmosfera che riescono a riprodurre. Sono romanzi di autori diversi, scritti per la maggior parte, subito dopo la fine di quei venti mesi di lotta armata tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945. Gli scrittori sono intellettuali che hanno vissuto in prima persona la drammatica esperienza della guerra civile e, nell’urgenza di raccontare, danno alla narrazione ciascuno un taglio particolare.

Sullo sfondo di ciascuno di questi romanzi c’è un ambiente diverso, il luogo dove ogni autore ha vissuto, a suo modo, la Resistenza: le vie di Milano per Vittorini, i carrugi liguri per Calvino, le valli comacchiesi per Viganò, le Langhe piemontesi per Pavese e per Fenoglio, il paesaggio toscano della Val d’Elsa per Cassola. Accostando queste ambientazioni si compone un mosaico che rappresenta chiaramente la Resistenza quale fenomeno diffuso, pur con connotazioni diverse, lungo tutta la penisola. A fare da collante fra queste prove narrative c’è, oltre alla storia, un comune modo di sentire e di intendere la letteratura, che va sotto il nome di neorealismo. Senza dimenticare l’apporto che il cinema italiano ha dato alla ricostruzione e al racconto di questo importante periodo storico del nostro Paese.

La Resistenza, comunque si voglia giudicarla, rimane consegnata non solamente ai libri di narrativa, o ai testi storici, o ai documenti, o alle testimonianze, ma anche e soprattutto alla storia civile e politica degli anni nostri e della nostra cultura.

Per informazioni sui corsi (Storia, Lingua inglese, Lingua spagnola, Scienze e Scienze naturali) rivolgersi ai numeri: 328.7185793 o 333.6663370.

(Sebastiano Catte/com.unica 12 dicembre 2015)