A dare per prima la notizia è stata SkyNews citando fonti locali: un’autobomba, che aveva come obiettivo un autobus di agenti di polizia, è stata fatta esplodere ieri sera a Istanbul nei pressi dello stadio della squadra di calcio del Besiktas al termine della partita di campionato della massima divisione contro il Bursapor. Subito dopo è stata avvertita una seconda esplosione, provocata da un attacco kamikaze in un parco non molto distante dallo stadio. Il bilancio è tragico: 29 morti e 166 feriti. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver sentito anche colpi d’arma da fuoco dopo l’esplosione. La polizia ha immediatamente cordonato tutta l’area.

I maggiori indiziati di quello che è un chiaro attentato terroristico, secondo il sito Stratfor, sono l’Isis o gli estremisti curdi del Tak (Kurditsan Freedom Falcons), scissionisti del Pkk dal 2004. Il ministro degli Interni turco Suleyman Soylu ha assegnato l’indagine a cinque procuratori. Secondo molti osservatori tuttavia la pista dell’Isis sarebbe molto debole per il fatto che i terroristi hanno atteso il deflusso dei tifosi del Bursaspor per attaccare, evitando così deliberatamente di colpire i civili e causare un’autentica strage. Al contrario il Tak, come si ricorderà, aveva colpito sempre attraverso autobombe le forze dell’ordine turche ad Ankara a febbraio e a Istanbul lo scorso giugno, causando rispettivamente 28 e 16 morti. Sempre lo stesso gruppo estremista aveva compiuto un attentato ad Ankara nel mese di marzo, provocando la morte di 38 civili.

L’attentato terroristico è avvenuto nello stesso giorno in cui il Parlamento ha iniziato a esaminare il pacchetto di riforme costituzionali che dovranno condurre la Turchia a diventare una Repubblica Presidenziale come vuole da sempre il presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo stesso Erdogan, in un comunicato, ha sottolineato la particolare coincidenza: “Quando la Turchia fa un passo positivo verso il futuro, la risposta delle organizzazioni terroristiche è il sangue, la brutalità, il caos – ha detto il Reis, aggiungendo che “Il Pkk, Daesh (Isis), Feto (la presunta rete golpista di Fethullah Gulen, ndr) e tutte le organizzazioni terroristiche attaccano il nostro Paese e la nostra nazione con lo stesso scopo”.

(com.unica, 11 dicembre 2016)