Ieri notte a New York è tornata la paura a pochi giorni dall’anniversario dell’11 settembre. A Manhattan, tra la 23ma strada e la 7ma avenue nel quartiere di Chelsea, un ordigno nascosto in un cassonetto è esploso provocando almeno 29 feriti di cui alcuni in gravi condizioni. Poco dopo tutti gli abitanti di New York hanno ricevuto sui loro cellulari un messaggio di allerta, che li avvisava della presenza di un secondo potenziale ordigno, all’interno di una pentola a pressione sulla 27esima strada, sempre nella zona occidentale della città. Il dispositivo – secondo un agente della polizia – sarebbe simile a quello utilizzato nell’attentato alla maratona di Boston. 

Il quartiere di Chelsea a Manhattan è isolato e c’è un enorme spiegamento di forze dell’ordine e di pompieri. La 23ma strada è una delle più trafficate della città, dove sono presenti diverse stazioni della metropolitana e un’alta concentrazione di ristoranti, supermercati e uffici. Ad un paio di isolati a nord c’è Eataly, il Flatiron Building, mentre proprio nel punto delle esplosioni ci sono due tra i più grandi supermercati di New York: Trader Joe’s e Fairway. Più a ovest c’è Wholefoods. 

Secondo la polizia di New York si tratterebbe di un attacco terroristico e non di una esplosione accidentale, mentre il sindaco De Blasio è apparso più cauto: pur ammettendo che si è trattato di un atto intenzionale, ha sottolineato che al momento non ci sono prove di un attacco terroristico. Nessuna connessione nemmeno con l’esplosione avvenuta sempre ieri nel New Jersey.

(com.unica, 18 settembre 2016)