Nel corso di un’intervista rilasciata a BBC Newsnight, lo scrittore israeliano ha affermato che sono pienamente legittime le forti critiche al governo di Israele. Altra cosa è invece arrivare a mettere in discussione Israele come Stato: “è lì che l’antisionismo diventa antisemitismo”.

I libri di Amos Oz sono stati pubblicati in più di 40 lingue. Lo scrittore israeliano è considerato un liberal ed è fermamente a favore di una soluzione a due Stati per Israele. Ha vinto numerosi premi in tutto il mondo per le sue opere e il suo ultimo romanzo, Giuda, è una storia d’amore ambientata a Gerusalemme nel 1959-60.

Nel corso dell’intervista gli è stato chiesto di pronunciarsi sulla deriva antisemista di una parte del principale partito di opposizione inglese, il Partito Laburista. “Io posso arrivare a capire anche chi parla di Israele come dell’incarnazione del diavolo: in questo caso sono convinto che si tratti di persone ossessionate da Israele. Si tratta di opinioni pericolose e fuori dal mondo ma che sono tuttavia ancora legittime”. “Ma è diverso – argomenta Oz – affermare che Israele non dovrebbe esistere, in questo caso siamo all’antisemitismo. Ricordo che nessuno di loro ha mai sostenuto la tesi che la Germania dovrebbe cessare di esistere dopo Hitler, o dopo Stalin che non ci dovrebbe essere la Russia.”

L’intervista ha quindi toccato il tema spinoso del boicottaggio. Come si ricorderà, nel febbraio 2015 centinaia di artisti e intellettuali britannici hanno firmato una lettera in cui si annunciava un boicottaggio culturale nei confronti dello Stato di Israele. Costoro hanno dichiarato che non avrebbero accettato inviti professionali in Israele, o prendere qualsiasi forma di finanziamento da organizzazioni legate al governo di Tel Aviv. Amos Oz ha risposto a Newsnight sostenendo che questo boicottaggio sia nocivo per tutti. “Penso che il boicottaggio sia un male” – ha ribadito lo scrittore. “L’idea che tutti gli israeliani sono cattivi è un’idea infantile. Israele è una delle società più profondamente divisa e dove la polemica politica è all’ordine del giorno. Non troverete mai due israeliani che sono d’accordo con un altro su qualsiasi argomento. È difficile da trovarne anche uno che è d’accordo con se stesso”. Si tratta di una proposta controproducente perché – continua Oz – “non farebbe altro che indurire la resistenza da parte del governo, e approfondire la paranoia israeliana secondo cui tutto il mondo sia contro di noi.”

(com.unica, 16 settembre 2016)