Andy Murray domina la finale di Wimbledon contro il canadese di origine montenegrina Milos Raonic e s’impone in tre set: 6-4 7-6 7-6. Per il 29enne scozzese, numero due del mondo, è il secondo trionfo nel più prestigioso torneo del mondo, dopo la vittoria del 2013 (contro Novak Djokovic) e il terzo titolo conquistato in un Major. Lo sfidante Raonic, numero sette del mondo, reduce dalla bella e sorprendente vittoria in semifinale con Roger Federer, si è trattato invece della prima finale in un grande Slam.

Murray ha impiegato due ore e 49 minuti per aver ragione del canadese che gli ha dato filo da torcere nel corso di tre set molto combattuti. Raonic infatti ha dimostrato coraggio e ha concesso un solo break al rivale in tutto l’incontro. Non è stata una finale indimenticabile sotto il profilo tecnico e Murray ha commesso qualche errore di troppo, tradito in qualche frangente della gara da nervi non proprio saldissimi. Ma l’ottima percentuale delle prime palle (67% e 60 punti su 69) gli ha permesso di non mettere mai in discussione il match, se non quando Raonic ha avuto due palle break nel quinto game del terzo set. Murray annulla la prima con una seconda carica e poi si salva grazie a un errore di rovescio di Raonic.

Alla fine Murray è raggiante e, dopo aver ricevuto i complimenti dello sfidante dichiara ai microfoni: “È emozionante, qui ho avuto anche sconfitte dure negli ultimi due anni, però questo successo mi ripaga di tutto. È un onore avere avuto il Primo Ministro a vedermi (si riferisce a Cameron n.d.r.), non so se sia più difficile il suo lavoro o il mio”.

(Sebastiano Catte, com.unica 10 luglio 2016)