Il piano oscuro che garantisce una guerra futura
Anne Applebaum* su “The Atlantic”: chi trarrà vantaggio dalla proposta in 28 punti della Casa Bianca per l’Ucraina?
Il piano di pace in 28 punti che gli Stati Uniti e la Russia vogliono imporre all’Ucraina e all’Europa è stato denominato in modo errato. Non si tratta di un piano di pace, bensì di una proposta che indebolisce l’Ucraina e divide l’America dall’Europa, preparando il terreno per una guerra più ampia in futuro. Nel frattempo, avvantaggia investitori russi e americani anonimi, a spese di tutti gli altri.
Il piano è stato negoziato da Steve Witkoff, un imprenditore immobiliare senza alcuna conoscenza storica, geografica o culturale della Russia o dell’Ucraina, e Kirill Dmitriev, che dirige il fondo sovrano russo e trascorre la maggior parte del suo tempo a concludere accordi commerciali. La rivelazione del loro piano questa settimana ha scioccato i leader europei, che ora stanno pagando quasi tutti i costi militari della guerra, così come gli ucraini, che non erano sicuri se prendere sul serio questo ultimo piano fino a quando non è stato loro detto di accettarlo entro il Giorno del Ringraziamento o perdere ogni ulteriore sostegno da parte degli Stati Uniti. Anche se il piano dovesse fallire, questo ultimatum arrogante e confuso, arrivato solo pochi giorni dopo che il Dipartimento di Stato ha autorizzato la vendita di tecnologia antimissile all’Ucraina, danneggerà in modo permanente la reputazione dell’America come alleato affidabile, non solo in Europa ma in tutto il mondo.
La Russia “sancirà per legge la sua politica di non aggressione nei confronti dell’Europa e dell’Ucraina”, un’affermazione bizzarra e priva di significato, dato che la Russia attualmente ha una politica di aggressione permanente non solo nei confronti dell’Ucraina ma anche dell’Europa e, in ogni caso, ha ripetutamente violato le promesse fatte in passato. Gli Stati Uniti revocerebbero le sanzioni contro la Russia, perdendo qualsiasi leva esistente sul presidente Vladimir Putin; inviterebbero la Russia a rientrare nel G8 e la reintegrerebbero nell’economia mondiale. La formulazione goffa, evidente in tutto il documento, suggerisce che almeno una parte di esso sia stata originariamente scritta in russo.
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com.unica, 23 novembre 2025
*Anne Applebaum è giornalista, saggista e ricercatrice senior presso il SNF Agora Institute della Johns Hopkins University e la School of Advanced International Studies. Premio Pulitzer nel 2024. Oggi scrive per The Atlantic, i suoi articoli sono apparsi su The New York Review of Books, The New Republic, The Wall Street Journal, Foreign Affairs e Foreign Policy, oltre che su molte altre pubblicazioni. Il suo ultimo libro è Autocrazie. Chi sono i dittatori che vogliono governare il mondo, pubblicato in Italia da Mondadori, vincitore del Premio Strega 2025 per la saggistica.
