Ogni giovedì, le ricamatrici all’opera nell’ex Collegio dei Gesuiti svelano un’arte antica che racconta la storia e l’identità culturale sarda

Tra i ricami in seta e fili d’oro, ogni giovedì pomeriggio la mostra Ilos de seda e de oro a Oliena regala ai visitatori un’esperienza unica: la possibilità di vedere le ricamatrici all’opera, chine sui telai, immerse in un silenzio operoso e concentrato. Le loro mani, esperte e pazienti, guidano ago e filo in gesti antichi, tramandati da generazioni.

Ciascuna lavora con i propri strumenti, realizzando motivi floreali, geometrie complesse o dettagli stilistici dei mucadores e delle camicie. È un momento di rara intensità, che arricchisce la visita con un contatto diretto con l’artigianato vivo, ancora oggi fondamentale per comprendere la cultura e la storia sarda.

Oltre cento capi in mostra. Allestita nell’affascinante cornice dell’ex Collegio dei Gesuiti di Oliena – edificio storico risalente alla fine del Seicento – la mostra Ilos de seda e de oro, accompagna il visitatore in un viaggio attraverso la storia, l’identità femminile e il patrimonio tessile del territorio.

In sette stanze, più l’ultimo piano del sottotetto, vengono esposti oltre cento capi autentici dell’abito tradizionale femminile e maschile, appartenenti a numerose famiglie che hanno prestato i loro preziosi costumi per il progetto. Ogni stanza è un racconto, visivo ed emotivo, che esplora l’abito quotidiano e quello delle feste, la varietà stilistica e tecnica dei ricami, la delicatezza delle stoffe, la ricchezza simbolica dei colori e delle forme.

Foto di Gabriele Doppiu

La mostra – ideata e realizzata dal presidio turistico Galaveras, in collaborazione con il curatore ed esperto d’arte Stefano Resmini e con Guido Beltrami, Designer per le installazioni – è pensata come un percorso immersivo ed evocativo, dove i costumi sembrano danzare, abbracciare o pregare.

Installazioni e suggestioni. Le tuniche della festa sono disposte in cerchio come in un ballo tondo; le vesti del lutto raccolte in modo austero e silenzioso. Una grande installazione mobile ospita i corpetti in movimento, mentre gli eleganti grembiuli neri, ricamati con fiori vivaci, si dispongono su sfondi scenografici. Le scarpette in pelle con fiocchi in broccato sono adagiate su un tappeto di erbe mediterranee che evoca il passo della festa, mentre le cinture maschili completano con colore e rigore il racconto dell’abito.

I mucadores: il cuore emozionale del percorso. Particolarmente suggestiva è la stanza dei mucadores, gli scialli tradizionali ricamati, esposti come in una chiesa, rivolti con compostezza verso un altare immaginario. Colori vividi, motivi floreali, fili dorati, seta e piccole perline fanno di ogni pezzo un’opera d’arte unica, simbolo fortemente identitario e ancora oggi vivo nelle celebrazioni religiose e civili.

Molti mucadores esposti risalgono all’Ottocento, altri sono realizzazioni contemporanee, ma tutti conservano una straordinaria forza evocativa. La scena richiama alla memoria le immagini delle donne in chiesa, nei giorni di festa come la Pasqua e San Lussorio (21 agosto), quando i colori e la devozione riempivano ogni spazio.

L’arte contemporanea incontra la tradizione. Nell’ultimo piano, l’atmosfera diventa quasi onirica: tra le antiche travi lignee del sottotetto, si incontrano le tavole pittoriche di Liliana Cano, La Passione secondo Matteo (25 opere), che partono già dal primo piano per poi proseguire nel sottotetto, e le installazioni dell’artista Nina Monne: cuori e reliquiari laici appesi come frammenti di memoria e fede sospesi nel tempo.

È uno spazio dedicato all’introspezione, che unisce l’espressività femminile, la spiritualità e la forza emotiva del colore, in un dialogo continuo tra passato e presente.

Il respiro dei fiori”: la stanza immersiva tra arte digitale e poesia. Accanto alla tradizione più autentica trova spazio la contemporaneità, con la stanza immersiva intitolata Il respiro dei fiori. Sulle pareti scorrono immagini digitali animate dei motivi floreali ricamati sui tessuti tradizionali, che danzano dolcemente al suono di una colonna musicale originale, trasformando il ricamo in gesto visivo, ritmico e quasi cosmico.
Una sorta di genesi floreale digitale, che collega arte, natura e tecnologia in una nuova visione poetica dell’identità.


Date, orari e informazioni

La mostra Ilos de seda e de oro, è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 16.00 alle 19.00. Per gruppi e scuole è possibile prenotare visite guidate anche la mattina.
La mostra sarà visitabile fino al 14 settembre 2025.

Ex Collegio dei Gesuiti – Oliena (NU)
Ogni giovedì pomeriggio: le ricamatrici al lavoro dal vivo
📞 Per info: Galaveras – 0784 286078
✉️ galaveras.oliena@gmail.com

com.unica, 14 agosto 2025

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