Reportage da Ottawa, gli eventi promossi dalla federazione abruzzese del Canada

Pretoro, Rapino e Montelapiano rafforzano i legami con le loro comunità nella capitale canadese
L’AQUILA – Si torna sempre con il pieno di emozioni quando s’incontrano le nostre comunità all’estero. Qualcosa si lascia quando si va in visita, ma soprattutto molto ci è donato, in termini di conoscenza, scoperta e valorizzazione delle radici. Lo è stato ancor più questa volta, con la missione che i sindaci di tre borghi dell’Abruzzo montano, Pretoro, Rapino e Montelapiano, hanno svolto dal 25 giugno al 4 luglio ad Ottawa – nel mese dedicato al Patrimonio culturale italiano -, su invito della Federazione Abruzzese del Canada Inc. presieduta da Olimpia Bevilacqua. Da Pretoro il sindaco Diego Giangiulli con l’assessore alla Cultura Fabrizio Fanciulli, da Rapino il sindaco Mario Santovito con il consigliere comunale Adriano Pasquale, da Montelapiano il sindaco Arturo Scopino, sono giunti nella capitale del Canada per incontrare la forte comunità abruzzese – quasi 15 mila residenti – ma soprattutto le cospicue presenze di emigrati che nel secondo dopoguerra, lasciati quei borghi montani, hanno costituito ad Ottawa comunità ben più numerose che in Abruzzo.
Caso emblematico è Pretoro, paese arroccato alle falde della Maiella e annoverato nel Club dei Borghi più belli d’Italia, che oggi conta 865 abitanti quando ad Ottawa ne risiedono ben oltre 2.500. Gli amministratori del comune di Pretoro, in due precedenti missioni nel 2022 e 2023, questa realtà l’hanno verificata e approfondita con un progetto di ricerca denominato “La valigia di cartone” che ha portato alla raccolta, nel novembre 2023, di 22 interviste, testimonianze significative di pretoresi emigrati ad Ottawa. Quel lavoro di ricerca di Diego Giangiulli e Fabrizio Fanciulli è ora diventato un libro, “Radici” edito da Etabeta, anche tradotto e pubblicato in inglese “Roots”. Il volume, oltre ad una approfondita descrizione storica dell’emigrazione italiana in Canada, reca un’introduzione del prof. Gilles Bibeau, antropologo dell’Università di Montreal, una mia Prefazione sull’emigrazione abruzzese e una Postfazione dell’insigne studioso Antonio Bini, direttore editoriale del periodico Abruzzo nel mondo.
Proprio questo libro è stato motivo della missione, fortemente voluta da Angelo Filoso, imprenditore di valore e di successo in Canada, nonché editore e direttore del mensile L’Ora di Ottawa e di Radio Globo Italia, presidente della Fondazione Leonardo da Vinci e dell’Italian Canadian Community Centre. Originario di Pretoro, Filoso è un vero mecenate nel valorizzare il contributo italiano nella vita sociale e culturale in Canada, come nel rafforzare ad Ottawa i legami tra la comunità abruzzese e l’Abruzzo. Egli stesso ha fatto sì che l’importante documentazione raccolta con il progetto, costituita da documenti personali degli emigrati, atti di richiamo, biglietti di navigazione, certificazioni per l’espatrio, fotografie, manifesti pubblicitari delle compagnie di navigazione, in parte riportati in appendice al libro, sia diventata anche una mostra su grandi pannelli, esposta durante i principali eventi comunitari. Al nutrito programma approntato dalla Federazione Abruzzese del Canada hanno collaborato il Centro Abruzzese Canadese Inc., presieduto da Lucia Alloggia, e Villa Marconi, l’imponente struttura realizzata dalla comunità italiana di Ottawa come Residenza per anziani e Centro di iniziative sociali, presieduta da Antonio Mariani, imprenditore originario di Montelapiano. Il progetto avrà un nuovo step con la realizzazione di un video con le interviste integrali raccolte durante la missione del novembre 2023.
Ora veniamo al report degli eventi che si sono susseguiti dal 24 giugno, giorno d’arrivo di chi scrive ad Ottawa su invito personale di Angelo Filoso e della Federazione Abruzzese del Canada. Volo Air Canada 893 da Roma, arrivo in perfetto orario a Montreal, rapide operazioni d’immigrazione alle postazioni elettroniche, in mezz’ora recupero il bagaglio e sono all’uscita. Trovo ad accogliermi Nello Scipioni – già dirigente d’un importante sindacato operante in Canada e Usa, attuale membro del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM)-, punto di riferimento della comunità abruzzese di Ottawa per essere stato per molti anni presidente del Centro Abruzzese Canadese Inc. Con lui, originario di Camarda, frazione del Comune dell’Aquila, la moglie Maria, come me nata a Paganica, popolosa frazione aquilana. Nello e Maria, un’amicizia fraterna e antica, sono i miei ospiti a Ottawa. Con loro, bella e inattesa sorpresa, c’è Guido Piccone, esponente dell’associazionismo abruzzese a Montreal, già componente del CRAM nel precedente mandato. È venuto a salutarmi, è un caro amico. Giusto il tempo di un drink e partiamo per Ottawa. Fuori l’aeroporto ci aspettano i 40° di Montreal, sono giorni di gran calura nel Quebec, ma già durante il viaggio, quando con Nello e Maria ci aggiorniamo sulle ultime novità in Abruzzo, un provvidenziale acquazzone provvede a riportare la temperatura a livelli più accettabili, come s’avverte all’arrivo nella loro bella casa nell’hinterland di Ottawa.
L’indomani, mercoledì 25 giugno, con Nello andiamo a CHIN Ottawa, emittente Radio Tv fondata nel 1966 a Toronto da Johnny Lombardi, un pilastro importante della comunicazione multiculturale canadese, che trasmette in ben 33 lingue. L’emittente propone anche programmi regionali italiani. Quello abruzzese, condotto da Olimpia Bevilacqua, va in onda ogni mercoledì dalle 11 alle 12. La sede CHIN nella capitale è affidata a Francesco Di Candia, direttore di immediata empatia, giornalista di rango e manager. Lo incontriamo in redazione, è sempre un piacere scambiare con lui pensieri ed osservazioni. Sono le 10 e mezza, ci offrono un buon caffè espresso italiano. Olimpia prepara il suo programma con molta passione, come dimostra la cura della sua scaletta, che mi mostra chiedendomi come mi regolerò. Le dico che parlerò dell’Aquila Capitale italiana della Cultura, della sua ricostruzione, di Celestino V e della Perdonanza, del Turismo delle Radici, delle meraviglie dell’Italia e dell’Abruzzo, del valore dell’emigrazione abruzzese anche attraverso il libro “Radici” di Diego Giangiulli e Fabrizio Fanciulli, infine di questa mia quinta visita alla comunità di Ottawa. Lei chiederà a Nello Scipioni una breve presentazione dell’ospite, ogni tanto anche lui va a condurre il programma in assenza di Olimpia. Con il tecnico alla regia, Marcello Donato si convengono le pause pubblicitarie e gli stacchi musicali. Si va in onda. Tutto scorre a meraviglia nella diretta radiofonica. C’è soddisfazione per l’esito della puntata. Nel corso della giornata ci sono buoni riscontri degli ascoltatori, gli abruzzesi seguono molto il programma a loro dedicato. Ce lo conferma anche Angelo Filoso, che ha ascoltato il programma. Nel pomeriggio arriverà la delegazione dei sindaci, andranno a prenderli in aeroporto a Montreal, saranno a Ottawa per le 18, sistemati al LIV Hotel. Alle 19 la cena a Casa Abruzzo, il ristorante del Centro Abruzzese Canadese, al 705 di Gladstone Avenue. Accoglienza festosa della presidente Lucia Alloggia, con i saluti di benvenuto e il ringraziamento dei sindaci. Menu rigorosamente abruzzese, ottima cena. Rocco Petrella documenta tutto con i suoi scatti fotografici.

Goffredo Palmerini
Il 26 raggiungiamo Angelo Filoso all’Ottawa Conference Event Centre, dove si sta allestendo la mostra e imbandierando la grande sala in cui venerdì 27 si terrà l’incontro ufficiale “Celebrating Our Roots” con la comunità abruzzese e le autorità. Ci sono diversi collaboratori ad approntare, anche Nello ed io diamo una mano ad arredare la sala con le bandiere canadese ed italiana, mentre il personale del Centro con l’elevatore appende due grandi tricolori, uno all’ingresso l’altro in fondo al palco dove parleranno gli oratori. Venerdì 27, la mattinata di sole consente di fare un salto al ByWard Market, la “marchetta” come continuano a chiamarlo gli anziani abruzzesi. Il luogo è sempre vivo di varia umanità, pittoresco sia il mercato che i ristorantini e pizzerie nei paraggi, taluni rivestiti a legno in stile tirolese, con molti gerani rossi. Andiamo a prendere un buon caffè da Nicastro, fornitissimo negozio di alimentari italiani gestito dalla omonima famiglia calabrese. Nello si ferma a salutare e scherzare con il titolare. Dovunque vada Nello ha conoscenti che lo salutano o che rispondono alla sua simpatia travolgente e contagiosa. Ci sediamo con alcuni suoi amici a prendere un caffè e a parlare di cose quotidiane. Sebbene la conversazione stimoli sovente il sorriso, al fondo c’è sempre un’umanità premurosa, propria di amicizie non formali, autentiche. Il Market sta non lontano da Chateau Laurier e dalla sequela dei palazzi istituzionali, Parlamento, Corte Suprema, Senato. È sempre un grande spettacolo ammirarli nelle loro architetture gotiche, che svettano verso il cielo in contrasto con il verde smeraldo dei prati che li circondano o, nel retrostante lato scosceso che degrada verso il fiume Ottawa, nelle chiome degli alberi riflesse sull’acqua che placida scorre.
Il 27 pomeriggio è il gran giorno dell’ufficialità: l’incontro degli Ospiti dall’Abruzzo con la comunità abruzzese nella pienezza delle sue rappresentanze associative, ma con una certa preminenza dei pretoresi, perché il libro “Radici”, che sarà presentato nel corso della serata, racconta in particolare la loro storia d’emigrazione in Canada e l’insediamento in ragguardevole numero nella capitale del Paese. Nella mattinata Angelo Filoso, con i suoi fratelli Tony e Gino, è tornato nella sala del meeting per verificare se tutto è a posto. È davvero straordinario osservare come una persona come lui, con tutte le possibilità di disporre altrimenti, sia presente ovunque e si presti direttamente in ogni operazione, anche manuale. È la qualità dell’uomo, self made man, giunto in Canada da Pretoro nei primi anni Cinquanta, appena ragazzo, con la madre, i suoi due fratelli e la sorella. Ad Ottawa Angelo ha fatto i suoi studi fino alla laurea in Scienze economiche, poi ha avviato l’avventura d’impresa che ne ha fatto un uomo di successo. Un successo mai ostentato, anzi portato con naturalezza e discrezione. Nella comunità italiana Angelo Filoso è davvero un punto di riferimento per ogni importante iniziativa, che si tratti della realizzazione di Villa Marconi, che nel 1995 lo vide accanto a Luigi Mion, Lucio Apolloni, Vincent Colizza nell’avviare l’impegnativa impresa di costruzione dell’opera, vanto della nostra comunità, come della realizzazione del Monumento ai Pompieri davanti al municipio di Ottawa grazie alla sua generosità di mecenate, come di ogni altra iniziativa che più delle parole abbia bisogno di fatti. In Angelo Filoso l’azione è spesso coeva al pensiero che la genera, egli è solito dire semplicemente “Quello che si deve fare, si fa!”.
Alle 16 all’Ottawa Conference Event Centre è già un gran movimento di persone, che vanno ai tavoli assegnati dalla certosina curatela di Olimpia Bevilacqua, presidente della Federazione Abruzzese che ha organizzato l’incontro. All’evento partecipano circa 200 persone. OMNI Television, emittente nazionale canadese, raccoglie anche una mia dichiarazione sulla missione dei sindaci abruzzesi ad Ottawa, scopi e prospettive. Molte persone s’interessano ai pannelli della Mostra, assai evocativi per chi ha sperimentato direttamente una storia d’emigrazione. I pretoresi vi riconoscono parenti e amici, se non addirittura familiari, nei passaporti e documenti esposti. Alle 16:30 inizia la parte ufficiale dell’evento, cui seguirà la conviviale. Angelo Filoso ha preparato un colpo di teatro. Fa entrare gli Ospiti giunti dall’Abruzzo al suono d’una cornamusa, suonatore in rigoroso kilt scozzese seguito da Sandra Aiello, dirigente della Cancelleria Consolare in rappresentanza dell’Ambasciata d’Italia a Ottawa, e nell’ordine i sindaci di Pretoro, Diego Giangiulli, di Rapino, Mario Santovito, di Montelapiano, Arturo Scopino, in fascia tricolore, poi l’assessore alla Cultura di Pretoro, Fabrizio Fanciulli, poi io che qui scrivo, munito da Filoso di fascia tricolore – per i miei trascorsi di vicesindaco dell’Aquila – che però ho correttamente evitato d’indossare portandola su un braccio, infine Paul Casagrande, direttore della Banda dei Pompieri di Ottawa.
Gran maestro di cerimonia è Francesco Di Candia, il direttore di CHIN Radio, sempre chiamato a questi eventi ufficiali per la brillantezza e la qualità della sua conduzione. In pochi tratti egli illustra il programma della serata, cita nell’ordine gli Ospiti e le Autorità presenti, legge il caloroso messaggio del sindaco di Ottawa, Mark Sutcliffe, e inizia a dare la parola per gli interventi. Doverosamente prima a portare ai presenti il saluto della Federazione Abruzzese in Canada è la presidente Bevilacqua, manifestazione che vuole celebrare le radici, ringraziando gli ospiti venuti dall’Abruzzo. Percepibile è la sua emozione per questo evento atteso dalla comunità. Segue l’intervento di Sandra Aiello, che porta il cordiale saluto dell’Ambasciatore d’Italia, Alessandro Cattaneo. Quindi il saluto del sindaco di Pretoro, Diego Giangiulli, che illustrando il progetto “La valigia di cartone” sottolinea come si è arrivati a realizzare il libro “Radici”, anche nell’edizione in lingua inglese “Roots”, un volume che tende a riannodare la memoria della comunità pretorese, fuori e dentro l’Italia. È stata un’esperienza significativa, documentata dal volume arricchito dal contributo dell’antropologo Gilles Bibeau, dalla prefazione di Goffredo Palmerini e dalla postfazione di Antonio Bini. Segue l’intervento del sindaco, Mario Santovito, fresco di recente elezione a primo cittadino di Rapino, nella sua sobrietà non privo di commozione nel conoscere una comunità rapinese a Ottawa così numerosa e così fortemente integrata, con storie d’emigrazione di significativo valore che onorano la terra d’origine. Del pari intenso l’intervento di Arturo Scopino, sindaco di Montelapiano, uno dei comuni più piccoli d’Italia con i suoi 67 abitanti, tuttavia molto attento al fenomeno migratorio, alla valorizzazione del magnifico borgo e alle relazioni con i propri concittadini emigrati. Qui a Ottawa Montelapiano vanta un personaggio di punta, l’imprenditore Tony Mariani, presidente di Villa Marconi.
È il mio turno d’intervenire con alcune riflessioni. Intanto rinviando alle più ampie annotazioni sull’emigrazione italiana presenti nella Prefazione al volume “Radici”. Quindi sottolineando come gli Abruzzesi in Canada abbiano messo in mostra il loro talento, la loro creatività, la ricchezza del loro patrimonio culturale, affermandosi in molteplici campi di attività, dando esempio e testimonianza di serietà, laboriosità e ingegno. Lavori di ricerca come questo realizzato dal comune di Pretoro hanno una significativa rilevanza, non solo per il valore culturale in sé, quanto per essere una tessera del fenomeno migratorio che arricchisce insieme ad altre il mosaico dell’Emigrazione italiana, che ha bisogno di essere conosciuta anche attraverso le storie di vita, talvolta più illuminanti di un saggio scientifico. Storie di emigrazione, con tutto il corollario di prime difficoltà e di tenacia nel superarle, di riscatto rispetto alle condizioni di partenza dall’Italia, di integrazione nei luoghi e nelle società di accoglienza, conquistandosi il rispetto e la stima. Quindi il ringraziamento per l’affetto, la vicinanza e per i gesti di solidarietà dimostrati verso L’Aquila colpita dal terremoto del 2009. Ora la città capoluogo d’Abruzzo è quasi interamente ricostruita nella sua straordinaria bellezza e nelle sue meraviglie, che ne fanno una delle città d’arte più preziose d’Italia. Quindi l’invito a visitarla, specie nel 2026 quando sarà Capitale italiana della Cultura. Infine il profondo ringraziamento agli Abruzzesi ed a tutti gli Italiani in Canada che con la loro tenacia e il loro valore, ma anche con il modo di vivere ricco di relazioni umane, dimostrano ogni giorno la qualità della gente italiana, rendendo così onore all’Abruzzo e all’Italia intera.
Va al podio Angelo Filoso per un breve intervento di saluto e per consegnare agli Ospiti intervenuti il distintivo “Semper meminerimus” in memoria degli Italiani ingiustamente internati nei campi di detenzione in Canada, dal 1940 al 1945, sospettati di simpatie verso il regime fascista. Per tale fatto – una vera ferita per la comunità italiana – nel 2021 il Primo Ministro Justin Trudeau in Parlamento ha porto le scuse del Paese agli Italiani. Angelo Filoso, con Ariella Dal Farra Hastetter e Francesca L’Orfano, è autore del volume “Ricordi per un Memoriale”, testimonianze di internati italo-canadesi di Ottawa durante la Seconda Guerra mondiale, pubblicato nel 2011. Il libro documenta la storia degli internamenti nei campi di Petawawa e Hard Gagetown, e riporta la testimonianza di cinque italiani di Ottawa che subirono l’ingiusto internamento. Chi scrive, nel 2024, ha curato l’edizione italiana del libro, promossa da Angelo Filoso, che ha soprattutto il merito d’aver realizzato nel 2011, in Piazza Dante ad Ottawa, il Muro commemorativo, una grande lastra di granito rosso che riporta i nomi dei 5 italiani internati a Petawawa e di 6 italiani di Ottawa, arruolati nell’esercito canadese, morti in combattimento. Filoso ha quindi consegnato agli Ospiti una Medaglia dell’Italian Canadian Community Centre. Conclusa la parte ufficiale segue festosa la conviviale, mentre gli autori del volume “Radici” provvedono al firma-copie. La serata di sabato 28 giugno, nello stesso luogo, si celebra l’incontro conviviale con la comunità rapinese di Ottawa. Lorenzo Micucci, presidente dell’Associazione Rapinesi, è l’anfitrione della serata che vede protagonisti il sindaco di Rapino Mario Santovito e il consigliere comunale Adriano Pasquale. Oltre 180 le persone che riempiono la sala, concittadini che si ritrovano in un convivio denso di memoria e di emozioni.
Domenica 29, con Nello Scipioni, si va alla Chiesa di Sant’Antonio, centro pastorale dedicato a Padre Jerome Ferraro (Montreal, 1919 – Ottawa, 1972), religioso dei Servi di Maria, figlio di emigrati italiani, che fu un’àncora sicura per i connazionali immigrati ad Ottawa. Dopo gli studi nel collegio dei Servi di Maria e l’ordinazione sacerdotale a 23 anni, P. Jerome fu assegnato alla Chiesa di Sant’Antonio di Ottawa, dove per 30 anni svolse un ruolo fondamentale tra gli immigrati italiani, aiutandoli a trovare un lavoro, un posto dove vivere e facilitando la soluzione dei problemi e l’integrazione nella società canadese. La chiesa, e l’annesso centro pastorale, situati nella Little Italy, sono stati un presidio di socialità e di formazione scolastica, oltre che d’assistenza per la numerosa comunità italiana di Ottawa. Un’ampia sala sotto la chiesa ricorda il religioso. Ci scendiamo dopo la Messa, , durante la quale Padre Camillo ha benedetto la statua di San Domenico abate, donata alla chiesa dalle famiglie Filoso e D’Angelo. Il sindaco Giangiulli ringrazia per l’iniziativa, che arreda la chiesa con la statua del santo patrono di Pretoro. Nella sala intitolata a Padre Jerome presentiamo il volume “Radici”, con gli interventi degli autori D. Giangiulli e F. Fanciulli, e del prefatore. Vanno a ruba le ultime copie del libro. Intanto, nella Piazza Dante che fronteggia la chiesa, la Banda dei Pompieri di Ottawa in alta uniforme, diretta dal M° Paul Casagrande, concerta musiche italiane, sia della tradizione popolare che brani d’opera, fin quando, a mezzogiorno, non esegue in sequenza gli inni nazionali, canadese e italiano. Una postazione picnic del Centro Abruzzese Canadese, con la presidente Lucia Alloggia ed altri volontari e Delio D’Angelo che cuoce alla brace arrosticini e salsicce, serve il pubblico presente. Il concerto l’ha promosso Angelo Filoso, che della Banda è grande sponsor e l’anno scorso l’ha portata in una magnifica tournée in Abruzzo e con una puntata anche a Venezia.
Lunedì 30 è giornata di visite ufficiali. Marcus Filoso, il figlio di Angelo, alle 10 viene a prenderci con una splendida Lincoln Continental degli anni ’50 scoperta, per portarci – i tre sindaci e chi scrive – a Villa Marconi. È uno spettacolo che non passa inosservato, la magnifica auto che percorre le strade di Ottawa e la tangenziale verso Villa Marconi. Gli altri della delegazione sono sulle auto di Angelo e di Lorenzo Ferrante. Al nostro arrivo ci accolgono il presidente Tony Mariani e i componenti del Board Rita Antonelli, Trina Costantini e Domenico Ricci che ci guida nella visita alla grande struttura residenziale, sociale e culturale, fiore all’occhiello della comunità italiana e specchio dell’attenzione verso la popolazione anziana. Razionale ed efficiente, la struttura residenziale accoglie anziani d’origine italiana, ma anche d’altra nazionalità se residuano posti disponibili. Dopo i saluti e gli scambi degli omaggi, si torna in città, verso il Municipio. Alle ore 14 i sindaci di Pretoro, Rapino e Montelapiano sono attesi dal sindaco di Ottawa, Mark Sutcliffe. La hall del Comune di Ottawa ha una sua storia particolare. Il palazzo municipale è stato costruito sul più importante incrocio di strade della vecchia città, quasi il cardo e il decumano romano, vero luogo d’incontro per gli abitanti. L’attuale hall del Comune conserva questa antica tradizione: quattro gli ingressi posizionati sulle vecchie strade, ampi spazi comunitari nella hall dove si tengono concerti, esposizioni d’arte, mostre di cimeli municipali, o semplicemente ci s’incontra.
Ricordo come nel dicembre 2001, accompagnando in tournée il Coro della Portella, prestigioso gruppo corale aquilano, proprio nella hall si tenne il concerto, mentre iniziava finalmente a nevicare, per la gioia del sindaco Bob Chiarelli, fino a quel momento amareggiato dalla mancanza di neve nell’imminenza delle feste natalizie. L’incontro tra i sindaci è davvero molto cordiale. Il sindaco di Ottawa non manca di sottolineare il forte contributo della comunità abruzzese allo sviluppo e alla vita sociale e culturale della città. I sindaci Giangiulli, Santovito e Scopino rivolgono al collega Sutcliffe l’invito a visitare l’Abruzzo e i loro comuni, mentre si scambiano gli omaggi di rappresentanza. Ne sono soddisfatti testimoni Olimpia Bevilacqua, Angelo Filoso e Tony Mariani della cordialità e dei riconoscimenti del primo cittadino della Capitale verso gli Abruzzesi. A sera c’è la conviviale a Casa Abruzzo, una cena ricca di sapori della tradizione regionale, un’occasione per vivere in armonia l’amicizia e la comunanza di radici culturali. L’ospite, Lucia Alloggia, più volte sottolinea la bellezza dell’incontro, che si chiude con il grato apprezzamento dell’accoglienza ricevuta durante la missione.
Martedì è il Canada Day, festa nazionale che ricorda il 1° luglio 1867, data d’approvazione del British North America Act, quando alcuni territori della dominazione inglese si unirono per costituire il primo nucleo della Confederazione del Canada. In questo giorno speciale tutto si colora di rosso in ogni angolo del Paese, il colore della bandiera e della foglia d’acero che sul bianco vi campeggia. Si fa festa ovunque, specialmente nella capitale già da alcuni giorni imbandierata. Con Nello Scipioni andiamo in centro di prima mattina. Già sul grande agorà davanti al Palazzo del Parlamento c’è un mare di gente, persone e famiglie intere, in attesa delle 10, ora del cambio della guardia delle Giubbe Rosse. Uno spettacolo con una sua particolare suggestione. Osservo che ogni angolo della città è vissuto in allegria, anche con artisti di strada che danno spettacolo. La giornata invita, il cielo è terso, senza neanche un lacerto di nuvole.Il sole splende. Ammiro e annoto mentalmente ogni cosa. Mi emoziona vedere come i Canadesi vivono la loro festa nazionale, la cui intensità sul piano civile e politico è cresciuta all’esponente dopo le insolenti sparate del Presidente Trump, che qui ormai il solo menzionarlo provoca l’orticaria. Torniamo davanti al Comune di Ottawa, dove c’è il Monumento ai Pompieri caduti in servizio. La Banda dei Pompieri dà un concerto. Angelo Filoso con la sua équipe, di buon mattino, ha imbandierato il luogo ed approntato la postazione microfonica. È lui stesso che presenta il concerto, anticipando i brani musicali che la banda ha in programma. Ce lo gustiamo il concerto, con Nello, Angelo e Josie Alonzi, amica carissima arrivata da Toronto, originaria di Roccamorice. A mezzogiorno l’esecuzione dell’inno nazionale canadese, mentre la squadriglia acrobatica dell’aviazione militare fa i suoi volteggi in cielo, Intanto i Pompieri, finito il concerto, approntano un picnic per loro stessi e per il pubblico.
Con Angelo ci diamo appuntamento da Johnny Farina, ristorante italiano nei pressi del Municipio, per le 15. Abbiamo tempo, con Nello, di fare un salto a Sparks Street. La famosa strada è piena di giovani e turisti, tutti i locali sono colmi, ristoranti e bar con file di avventori in attesa. Fatichiamo a trovare due posti per bere una birra fresca. Alle tre del pomeriggio raggiungiamo Angelo e Josie al ristorante Farina. È molto grande, arredato con gusto. Al tavolo con noi anche Paul Casagrande ed alcuni musicisti con rispettive signore. Un ottimo lunch, la cucina è eccellente, il vino scelto pure. Poi un buon gelato, in una gelateria italiana. Angelo e Josie mi dicono che l’indomani passeranno a casa di Nello e Maria per salutarmi, prima della mia partenza per Montreal. Così avviene, puntualmente alle 8 e mezza. Prendiamo un buon caffè insieme, poi un forte abbraccio a Maria, Josie e Angelo. Un grazie dal profonde del cuore per la loro accoglienza. Nello mi accompagna in auto all’Università di Ottawa, dove alle 10 c’è l’autobus per l’aeroporto di Montreal. Con un abbraccio saluto Nello, con l’affetto che si sente per un fratello. Tra noi una grande complicità amicale, che rende i giorni tutti piacevoli e radiosi. Quindi un arrivederci a L’Aquila, l’anno prossimo, quando torneranno in vacanza.
Non ho avuto possibilità di destinare uno o più giorni agli amici di Montreal. Sonia Cancian, che ha scritto una bella Presentazione al mio nuovo libro “Intrecci di memoria”, Claudio Palmisano, Arturo Tridico, Guido Piccone li saluto chiamandoli a telefono. Trovo invece ad aspettarmi in aeroporto la carissima amica Anna Campagna, che abita ad un chilometro di distanza dallo scalo. Anna ha una bella storia di vita, che ho raccontato su molti giornali con i quali collaboro, sia in Italia che all’estero, ma anche in un mio libro. Mi intrigò, infatti, la sua esperienza d’insegnante nei Territori del Nord del Canada vivendo per diversi anni in una delle comunità Inuit. Anna conserva di quegli anni un ricordo bello, intenso. Tornò poi a Montreal, città dove viveva la famiglia, dove per lungo tempo ha diretto il Centre Génération Emploi, struttura di accoglienza per giovani immigrati, formazione professionale e avviamento al lavoro. Con Anna, originaria di Barisciano, centro a pochi chilometri dall’Aquila, passiamo due ore e mezza a raccontarci le cose di famiglia, dell’Aquila e di Montreal, del Canada e dell’Italia. È sempre un piacere incrociare la sua amicizia, la sua straordinaria sensibilità, l’amore per la cultura e per l’arte, la sua attenzione profonda per l’ambiente e per la difesa della natura. Dopo aver pranzato insieme, facciamo un giro in aeroporto, dove compra pensierini per i miei tre nipoti e per altri bimbi di amici comuni. Poi un abbraccio affettuoso di saluto, mentre mi avvio ai controlli di sicurezza, mandandole un bacio con un gesto della mano.
Goffredo Palmerini, com.unica 10 luglio 2025