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Mascali è una ridente cittadina in provincia di Catania nelle vicinanze di Giarre e dell’incantevole spiaggia di Cottone di Fiumefreddo. I nati a Mascali intorno agli anni quaranta hanno appreso dai loro padri e ancor più dai loro nonni che il loro paese era un altro e non quello in cui sono nati e vissuti. Anche chi si imbatte nel romanzo “Don Giovanni in Sicilia” di Vitaliano Brancati deve sapere che la piazza del Comune di Mascali non è più quella descritta dallo scrittore siciliano che ci racconta dei gioiosi e pittoreschi balli ospitati presso la Casa Comunale del paese. No quella antichissima Mascali non esiste più inghiottita come fu dalla lava che eruttando l’Etna il 6 novembre 1928 la travolse e la seppellì con il suo magma di fuoco. Curiosamente quel martedì del 6 novembre 1928 ricorreva la festa di San Leonardo, il santo protettore e patrono che quasi tre secoli prima aveva salvato i mascalesi in processione dal tremendo terremoto che devastò la Valle di Noto e la Sicilia Orientale. Ma tre secoli dopo il Santo non riuscì a fermare la lava che cancellò per sempre Mascali.

In ogni caso oggi Mascali, la nuova Mascali, oltre che dai turisti incantati dal fascino di questa parte della Sicilia ai piedi dell’Etna, è meta preferita dagli studenti e studiosi di architettura desiderosi di apprendere e comprendere l’inquietudine artistica che negli anni trenta sotto la guida del famoso architetto Camillo Autore fece rinascere Mascali tra stili diversi che spaziano dalla conservazione di forme ottocentesche fino alle linee moderne di una urbanizzazione d’avanguardia futurista e razionalista. Naturalmente erano altri tempi anche se qualche suggerimento potrebbero dare ai ricostruttori odierni delle contrade italiane sconquassate dal terremoto.

(Franco Seccia, com.unica 6 novembre 2018)