«Il cinema è un modo di sentire, di toccare, di amare. Ci comunica la vita»

Federico Fellini


Nel corso di questi primi venticinque anni del XXI secolo, il cinema ha vissuto una trasformazione radicale, sia dal punto di vista tecnico che narrativo. Il passaggio dal digitale all’uso massiccio di nuove tecnologie, la globalizzazione delle produzioni e la diversificazione dei temi trattati hanno aperto le porte a un panorama cinematografico più vasto e complesso rispetto al passato. In questo contesto, delineare quali siano i migliori film usciti dalla soglia del nuovo millennio diventa un’impresa delicata e affascinante, poiché richiede di bilanciare innovazione, qualità artistica, impatto culturale e capacità di dialogare con il pubblico attraverso il tempo.

Proprio per questo motivo, il New York Times ha deciso di coinvolgere un panel molto ampio e qualificato composto da oltre 500 registi, attori, attrici, critici cinematografici e appassionati influenti per stilare una classifica dei migliori 100 film del XXI secolo. Questa giuria include nomi altisonanti come Pedro Almodóvar, Sofia Coppola, Barry Jenkins, Guillermo del Toro, Chiwetel Ejiofor, Julianne Moore e molti altri, offrendo così una panoramica ricca e variegata delle opere che hanno segnato questo periodo.

La Top 20 dei migliori film del XXI secolo: tra storie universali e linguaggi innovativi

Al primo posto si posiziona Parasite di Bong Joon-ho, un film che ha saputo rivoluzionare il linguaggio cinematografico contemporaneo, diventando anche il primo film straniero non in lingua inglese a vincere l’Oscar per il Miglior Film. La pellicola è un esempio eccellente di come si possa combinare una forte critica sociale con un intrattenimento avvincente, mescolando abilmente generi come la commedia, il thriller e la satira.

Segue al secondo posto Mulholland Drive di David Lynch, capolavoro di surrealismo e mistero che ha influenzato profondamente la narrativa cinematografica, mentre al terzo si colloca Il petroliere di Paul Thomas Anderson, un ritratto potente e visivamente straordinario della brama di potere e ricchezza.

Tra i titoli di spicco troviamo anche In the Mood for Love di Wong Kar-wai, un delicato e poetico racconto d’amore che ha definito un’epoca, e Moonlight di Barry Jenkins, che ha offerto una prospettiva intensa e commovente sulle identità sessuali e razziali negli Stati Uniti contemporanei.

La classifica include anche pellicole che hanno ridefinito i generi tradizionali, come Get Out di Jordan Peele, che ha portato l’horror sociale a nuovi livelli di profondità, e Mad Max: Fury Road di George Miller, un action futuristico e visivamente spettacolare che ha rimodellato le aspettative verso i blockbuster.

Cinema globale e diversità tematica

Un elemento particolarmente interessante di questa lista è la forte presenza di film provenienti da culture e paesi diversi, a testimonianza di un cinema sempre più globale. La città incantata di Hayao Miyazaki, per esempio, porta la magia dell’animazione giapponese al centro del dibattito mondiale, mentre City of God di Fernando Meirelles racconta con cruda intensità la realtà delle favelas brasiliane.

Anche registi come Alfonso Cuarón e Ang Lee, con film come I figli degli uominiBrokeback Mountain e Y tu mamá también, dimostrano come il cinema del XXI secolo sappia unire qualità estetica a storie potenti che riflettono le tensioni sociali e culturali del nostro tempo.

L’assenza del cinema italiano: un’assenza significativa

Tra le riflessioni che questa classifica suscita, è impossibile non notare la totale assenza di film italiani nella top 100, e dunque anche nella top 20. Pur essendo una delle cinematografie storicamente più ricche e influenti, il cinema italiano del XXI secolo sembra non aver trovato ancora un’opera che riesca a imporsi all’unanimità come un capolavoro contemporaneo a livello internazionale, almeno secondo questa giuria di registi e attori.

Questa assenza potrebbe essere interpretata in diversi modi. Da un lato, è possibile che il cinema italiano, pur continuando a produrre opere di qualità, stia attraversando una fase di transizione, in cui mancano ancora quei titoli che riescano a coniugare innovazione stilistica, impatto culturale globale e narrazione universale come hanno fatto le pellicole presenti in classifica. Dall’altro, la selezione riflette anche i gusti e le prospettive di un panel molto internazionale, in cui opere più “locali” o meno distribuite globalmente possono rischiare di essere sottovalutate.

La mia opinione sulla classifica

A mio avviso, questa classifica rappresenta una straordinaria celebrazione della vitalità e della complessità del cinema contemporaneo. È incoraggiante vedere come opere così diverse tra loro siano state riconosciute per il loro valore artistico e culturale, dimostrando che il cinema del XXI secolo non è solo intrattenimento, ma anche uno specchio critico della società e una forma d’arte in continua evoluzione.

La scelta di Parasite come miglior film è più che meritata: è una pellicola che sintetizza magistralmente molte delle sfide e delle contraddizioni del mondo moderno, riuscendo a emozionare e far riflettere allo stesso tempo. Tuttavia, l’assenza del cinema italiano è un dato su cui sarebbe interessante riflettere più a fondo, soprattutto per stimolare una discussione su come la nostra produzione nazionale possa ritrovare quella capacità di parlare al mondo con voce forte e originale.

In conclusione, questo elenco non è solo un tributo al cinema del nostro tempo, ma un patrimonio culturale che ci permette di guardare avanti con la certezza che il racconto filmico continuerà a sorprenderci, ad emozionarci e a farci interrogare sul senso profondo della vita e della società.

Carlo Di Stanislao, com.unica 2 luglio 2025

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