Il volume del giornalista e scrittore abruzzese, pubblicato da One Group Edizioni, in uscita in libreria e sugli store online. Con la prefazione di Giovanna di Lello

L’AQUILA – Uscito in questi primi giorni di luglio Intrecci di memoria” di Goffredo Palmerini, pubblicato dalle Edizioni One Group. Il nuovo libro del fecondo giornalista e scrittore abruzzese è disponibile nelle librerie e sui principali store di vendita online (Lafeltrinelli, IBS, Libreria Universitaria, Librerie Coop, Amazon, Mondadoristore) e presso l’editore (direzione@onegroup.it).

Il volume “Intrecci di memoria – Trame di vita, territori, sguardi in cammino”, con una preziosa veste grafica, 332 pagine arricchite da oltre 300 immagini, è dedicato nel centenario della nascita al prof. Serafino Patrizio, insigne matematico dell’Università dell’Aquila, amministratore pubblico e operatore culturale, scomparso 5 anni fa. Il libro è un caleidoscopio di storie di vita, racconti di viaggio, eventi culturali rilevanti, personaggi emeriti, che hanno tratteggiato il corso di un intero anno, da giugno 2023 a giugno 2024.

Questo sedicesimo libro di Palmerini è corredato dai significativi contributi di Sonia Cancian, docente, saggista e storica della McGill University di Montreal (PRESENTAZIONE) e di Giovanna Di Lello, docente e scrittrice, direttrice artistica del John Fante Festival, che ha scritto la PREFAZIONE.

Con il consenso dell’editore One Group, se può essere d’interesse, qui di seguito si propone il testo della PREFAZIONE di Giovanna Di Lello.

Giovanna Di Lello


PREFAZIONE

di Giovanna Di Lello

In questa sua sedicesima pubblicazione, Goffredo Palmerini, figura di spicco del giornalismo abruzzese e scrittore di talento dalla prosa raffinata, nonché promotore della cultura italiana nel mondo, ci offre uno spaccato di un anno particolarmente intenso del suo instancabile lavoro. Questa nuova raccolta, che abbraccia articoli, riflessioni e testimonianze pubbliche, documenta il periodo compreso tra giugno 2023 e giugno 2024, facendo immergere il lettore nell’universo di interessi che animano l’autore. L’opera si distingue per la sua capacità di coniugare l’analisi acuta e documentata dell’emigrazione italiana, fenomeno che Palmerini conosce benissimo, grazie alla sua lunga esperienza in questo campo e al contatto diretto con i suoi protagonisti.

Prima però d’inoltrarci nei temi del libro, vorrei dedicare alcune parole al suo autore. Innanzitutto desidero ricordare che la carriera giornalistica di Palmerini è costellata di successi e premi, ma spicca un risultato davvero eccezionale che riguarda il suo articolo “Dopo Celestino V, è di Papa Francesco il dono più grande all’Aquila”, pubblicato il 17 agosto 2022. È apparso su ben 52 testate, di cui 42 in Italia e 10 all’estero. Questo primato, riconosciuto in India dal Gems Book of World Records nel febbraio 2024, già di per sé eccezionale, non dimostra solo l’importanza dell’argomento, ma anche la qualità della scrittura dell’autore e la sua autorevolezza nel settore dell’informazione.

La poliedrica personalità di Palmerini, dalle molte sfaccettature, con un passato di successo anche come dirigente in un’azienda di Stato e amministratore comunale, non deve farci perdere di vista ciò che lo caratterizza maggiormente: la sua immensa generosità, che ho tra l’altro avuto modo di sperimentare personalmente con il mio John Fante Festival. A questa sua qualità si aggiungono un profondo senso dell’amicizia e una sincera curiosità verso il lavoro altrui, soprattutto verso quelle eccellenze che Palmerini ha contribuito a far emergere negli anni. Credo che sia tutto questo ad alimentare la sua passione per la narrazione giornalistica, in particolare quando racconta le storie degli italiani all’estero.

In questa sua meritoria attenzione verso il fenomeno migratorio italiano, spesso trascurato, trovo un’autentica affinità elettiva, anch’io studiosa della materia. Volentieri segnalo il piacere d’essere stata, insieme a Goffredo Palmerini e Antonio Bini, relatrice in un convegno sull’emigrazione abruzzese e sul turismo delle radici, lodevolmente promosso dai Padri Passionisti e tenutosi presso il Santuario di San Gabriele nell’agosto 2024. Una giornata di riflessione molto feconda e ricca di spunti. Un’attenzione sul tema migratorio che anche il John Fante Festival ha fortemente coltivato, fino a farlo diventare anche una sezione letteraria dedicata agli scrittori italiani all’estero attraverso il Premio Italia Radici nel Mondo, che nel 2024 ha tenuto la sua prima edizione. E non a caso questo nuovo libro di Palmerini rappresenta un prezioso contributo alla comprensione dell’emigrazione abruzzese e un tributo alla sua città, L’Aquila. Egli, infatti, racconta con entusiasmo le vicende degli abruzzesi che hanno esportato il loro talento all’estero, svelando al contempo i paesaggi culturali che nascono dall’incontro di mondi diversi.

Spicca allora il sentito omaggio a Mario Fratti, aquilano, noto drammaturgo italoamericano partito nel 1963 dall’Italia per emigrare negli Stati Uniti, dove è venuto a mancare il 15 aprile 2023 lasciando un grande vuoto nel panorama della cultura internazionale. Per rendere un omaggio a Mario Fratti, scomparso a New York all’età di quasi 96 anni, Palmerini ha raccolto tutti gli articoli che negli anni ha scritto sul grande autore di teatro, e ne ha fatto un libro, “Il mondo di Mario Fratti”, pubblicato a tre mesi dalla morte del drammaturgo.

Il volume, presentato a L’Aquila nell’Aula magna del Gran Sasso Science Institute il 12 luglio 2023, è stata occasione per un commovente Memorial dedicato al celebre autore del musical “Nine” nella sua città natale, con numerose testimonianze dall’Italia e dall’estero, che ne hanno esaltato il talento e la profonda umanità. Questo volume riporta tutti quei contributi in ricordo di Mario Fratti, espressi da personalità del mondo istituzionale, teatrale e dell’informazione. Negli anni Mario Fratti era diventato un amico fraterno di Palmerini, che quasi ogni anno andava a trovarlo a New York. Questa profonda amicizia era probabilmente il frutto della condivisione di radici comuni, creando una speciale connessione tra chi emigra, i “partiti” di Vito Teti, e chi rimane, l’altra faccia della medaglia, “i restati”. E a Palmerini va sicuramente il grande merito di aver contribuito a mantenere vivo il legame del famoso commediografo con la sua terra d’origine.

D’altronde Palmerini è uno straordinario costruttore di ponti tra l’Italia e l’altra Italia, verso gli italiani che vivono all’estero. Posso esserne testimone, per le strette mie relazioni che ho con i figli di John Fante, del rapporto d’amicizia che Goffredo aveva stabilito con Dan Fante, avendolo cercato e incontrato nel 2005 a Los Angeles. Un’amicizia rafforzata poi negli incontri avuti con lui sia a L’Aquila che a Torricella Peligna durante il Festival. È ancora vivo nella mia memoria l’intenso e commosso articolo che Palmerini scrisse in ricordo di Dan alla triste notizia della sua morte, il 23 novembre 2015. Altre sono le personalità che l’autore ama ricordare nella sua opera, dallo storico Mario Setta, un intellettuale dal “coraggio libero” cui egli ha tra l’altro dedicato un volume monografico, a Joseph D’Andrea, professore universitario ed esponente di punto della comunità italiana in Pennsylvania, al diplomatico americano d’origine aquilana, Omero Sabatini, e a tanti altri intellettuali abruzzesi vissuti e che vivono all’estero.

In questo volume la nazione sulla quale Palmerini si concentra maggiormente è il Canada. Al lettore egli offre un’affascinante narrazione con il suo racconto di viaggio attraverso le comunità abruzzesi di Ottawa, Toronto, Hamilton e Montreal, dove si è recato nell’ottobre 2023 in occasione del cinquantesimo anniversario del Centro Abruzzese Canadese di Ottawa. Questo importante traguardo della comunità abruzzese nella capitale del Canada viene celebrato anche da un messaggio del Primo Ministro canadese Justin Trudeau, riportato nel libro, in cui il premier – fatto davvero di grande significato – ringrazia gli abruzzesi per aver reso il suo Paese un posto migliore dove vivere. Come è noto, il Canada è infatti un modello di inclusione della diversità culturale, grazie al multiculturalismo promosso dal padre, Pierre Trudeau, Primo ministro negli anni Settanta e Ottanta, diventato un valore nella Costituzione canadese.

Nella terra dove i nostri connazionali giungevano un tempo passando per Halifax, Palmerini pubblica un’importante serie di articoli, dieci puntate dedicate alla storia dell’emigrazione italiana. E lo fa sul Corriere Canadese, il più diffuso quotidiano nel Paese nordamericano, con il quale collabora da molti anni, raccogliendo la proposta avanzatagli dall’editore del giornale, Joseph (Joe) Volpe, già parlamentare e Ministro del Canada.

Questi articoli, che riprendono vari suoi interventi sull’argomento, e che sono menzionati nel libro, gli hanno fruttato prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale, sia in campo giornalistico che letterario. Tra questi spicca il Columbus International Award, un premio che testimonia la sua profonda competenza sul fenomeno migratorio italiano. Mi piace concludere questa mia prefazione affermando che il sedicesimo libro di Goffredo Palmerini è in fondo un’opera sulla memoria. Merita dunque d’essere letto con attenzione, poiché mette insieme preziosi frammenti di vita e cultura del nostro tempo; e lo fa con la saggezza di chi sa quanto sia importante offrire uno sguardo privilegiato sul presente alle generazioni future.


Giovanna Di Lello è nata a Hamilton, in Canada, e cresciuta a Vevey, nel cantone di Vaud, in Svizzera. Docente di ruolo di Francese nella Scuola superiore di secondo grado, è giornalista pubblicista, documentarista e organizzatrice di eventi culturali. Dal 2006 dirige il John Fante Festival “Il dio di mio padre”, manifestazione da lei ideata in collaborazione con il Comune di Torricella Peligna (Chieti). Laureata in Lingue e Letterature Straniere (Università G. D’Annunzio, Pescara) con una tesi su Jean-Luc Godard, consegue un master in Economia della Cultura (Università di Tor Vergata, Roma). Si forma come regista per il cinema documentario presso il CSCS di Pistoia con un progetto del Festival dei Popoli di Firenze. Cresciuta in una famiglia di migrati, si dedica ben presto allo studio dell’emigrazione italiana, appassionandosi all’opera di John Fante. Nel 2003 realizza con la cooperativa Rosabella il documentario John Fante. Profilo di scrittore, poi pubblicato da Fazi editore. Nel 2006 crea il John Fante Festival “Il dio di mio padre” in collaborazione con l’amministrazione comunale di Torricella Peligna. Tra il 2006 e il 2010 progetta e cura l’allestimento della Mediateca John Fante di Torricella Peligna, insieme all’arch. Francesca Piccoli. Nel 2016 cura la raccolta Il dio di mio padre del Premio John Fante Racconti inediti, pubblicata con l’editore Tabula fati, mentre nel 2021 è la volta del volume Dalla parte di John Fante, pubblicato con Carocci Editore, insieme allo storico dell’emigrazione Toni Ricciardi, con scritti di Dan Fante, Victoria Fante, Jim Fante, Simona Baldelli, Antonio Buonanno, Vinicio Capossela, Gaetano Cappelli, Giancarlo De Cataldo, Francesco Durante, Fred Gardaphé, Lia Giancristofaro, Giuliana Muscio, Alessio Romano, Frank Spotnitz, Gianni Vattimo, Sandro Veronese, Marco Vichi. Partecipa, inoltre, a diverse raccolte di saggi su John Fante. Nel 2006 realizza per Nausika di Arezzo Auschwitz. Lungo i binari della memoria, nello stesso anno con la cooperativa Rosabella di Pescara il documentario A Dream In The Purple Sea. Pascal D’Angelo e il cortometraggio La ballata del calzolaio sul nonno emigrato in Germania, Argentina, Svizzera e Belgio (selezionato al VideoMedFest Paestum 2006). Nel 2007 realizza Il razzismo indiscreto degli americani. Incontro con Noam Chomsky, in dvd pubblicato con la rivista LEFT. Dal 2012 al 2018, lavora nella segreteria del Comitato per le Questioni degli Italiani all’estero, in Senato, sotto la presidenza del Sen. Claudio Micheloni, eletto nella Circoscrizione Europa. Nel 2020 e 2023 scrive per il Rapporto Italiani nel Mondo (Fondazione Migrantes). È ideatrice, insieme a Giuseppe Sommario, del Premio Italia Radici nel Mondo, concorso letterario rivolto a scrittrici e scrittori italiani o d’origine italiana residenti all’estero, e nel 2024, sempre con Sommario, cura il volume Sconfinamenti (Ianieri Edizioni), prima raccolta di racconti dei finalisti del Premio. È una delle curatrici della rubrica di libri “Dialoghi. Un libro alla settimana”, ideata da Michele Fina, ed è componente del gruppo di ricerca “L&gend. Letteratura & Identità di Genere” (Università “G. d’Annunzio” Chieti- Pescara). Nel 2003 vince l’Italian American Award Los Angeles- DOC con il documentario John Fante. Profilo di scrittore e nel 2006, con lo stesso documentario, il 1° Premio di Giornalismo al XXX Premio Internazionale “Emigrazione” di Pratola Peligna. Nel 2013 riceve il Premio La valigia di cartone di Castel Del Monte e nel 2024 il Premio ENDAS Cultura Abruzzo.

com.unica, 4 luglio 2025

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