“È stato costruito un sistema che inganna se stesso”. Il testo completo del suo “j’accuse” contro il Cremlino, con le motivazioni delle sue dimissioni da consigliere della sede Onu di Ginevra

Mi chiamo Boris Bondarev, dal 2002 al MFE della Russia, dal 2019 (fino a ora)  Consigliere della Missione russa presso l’Ufficio ONU di Ginevra.

In vent’anni di carriera diplomatica ho assistito a diverse svolte della nostra politica estera, ma mai come il 24 febbraio di quest’anno mi sono vergognato del mio Paese. La guerra di aggressione scatenata da Putin contro l’Ucraina, e di fatto contro l’intero mondo occidentale, non è solo un crimine contro il popolo ucraino, ma anche, forse, il più grave crimine contro il popolo russo, con la Z cubitale che cancella tutte le speranze e le prospettive di una società libera e prospera nel nostro Paese.

Coloro che hanno concepito questa guerra vogliono solo una cosa: rimanere al potere per sempre, vivere in pomposi palazzi pacchiani, navigare su yacht paragonabili per stazza e costi all’intera Marina russa, godendo di un potere illimitato e di una completa impunità. Per raggiungere questo obiettivo sono disposti a sacrificare tutte le vite necessarie. Migliaia di russi e ucraini sono già morti solo per questo.

Mi dispiace ammettere che in tutti questi vent’anni il livello di menzogna e di non professionalità nel lavoro del Ministero degli Esteri è andato sempre aumentando. Tuttavia, negli ultimi anni, la situazione è diventata semplicemente catastrofica. Invece di informazioni imparziali, analisi imparziali e previsioni sobrie, ci sono cliché propagandistici nello spirito dei giornali sovietici degli anni Trenta. È stato costruito un sistema che inganna se stesso.

Il ministro Lavrov è un classico esempio del degrado di questo sistema. In 18 anni è passato da un intellettuale professionale e colto, che molti miei colleghi tenevano in grande considerazione, a una persona che trasmette costantemente dichiarazioni ambigue e minaccia il mondo (e quindi anche la Russia) con armi nucleari! Oggi il Ministero degli Esteri non si occupa di diplomazia. Si tratta di guerrafondai, di menzogne e di odio. Serve gli interessi di pochi, pochissimi, contribuendo così all’ulteriore isolamento e al degrado del mio Paese. La Russia non ha più alleati e la colpa è solo della sua politica sconsiderata e mal concepita.

Ho studiato per diventare diplomatico e lo sono da vent’anni. Il Ministero è diventato la mia casa e la mia famiglia. Ma non posso più condividere questa ignominia sanguinosa, insensata e assolutamente inutile.

La lettera originale, in inglese