Si è svolto questa mattina il dibattito dei deputati europei che hanno discusso con la Prima ministra estone, Kaja Kallas, e il Capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, riguardo il ruolo dell’Europa in un mondo che cambia e la situazione relativa alla sicurezza del continente in seguito all’aggressione russa in Ucraina.

In apertura di dibattito, la Presidente del Parlamento, Roberta Metsola, ha sottolineato ciò che l’UE deve fare per rispondere all’invasione della Russia e ai tentativi del Cremlino di destabilizzare l’ordine di sicurezza europeo: “Dobbiamo rivalutare il ruolo dell’Europa in questo nuovo mondo. Dobbiamo aumentare i nostri investimenti nella difesa e nelle tecnologie innovative. È il momento di fare passi decisivi per garantire la sicurezza di tutti gli europei. È il momento di costruire una vera Unione di difesa e di sicurezza e di ridurre la nostra dipendenza dal Cremlino. Ciò che abbiamo visto finora in termini di coordinamento, solidarietà e unità europea è senza precedenti – e deve essere il nostro modello futuro”.

Ricordando ai deputati come lei stessa sia figlia di una deportata che Stalin mandò in Siberia, la Premier estone Kaja Kallas ha lodato le azioni che l’UE ha intrapreso per aiutare l’Ucraina e la solidarietà che i cittadini europei hanno mostrato a coloro che fuggono dalla guerra. Tuttavia, ha sottolineato: “Ci troveremo in questa situazione per un lungo periodo. Dovremo esercitare una pazienza strategica, perché la pace non arriverà domani”.

Inoltre, la Prima ministra Kallas ha chiesto una “politica di contenimento intelligente” e ha sottolineato che è necessario per l’UE “di spingere di più e più velocemente per tagliare la nostra dipendenza energetica dal gas e dal petrolio russo” e rafforzare la difesa europea lavorando “fianco a fianco con la NATO”. Sul futuro dell’Ucraina, ha dichiarato: “Non è solo nel nostro interesse dare all’Ucraina una prospettiva di adesione: è anche nostro dovere morale farlo. L’Ucraina non sta combattendo per l’Ucraina: sta combattendo per l’Europa. Se non ora, quando?”
Il Capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha sottolineato come la guerra in corso “lascerà un segno nella storia” e che l’UE e i suoi cittadini devono compiere uno sforzo collettivo per ridurre la loro dipendenza energetica dalla Russia. Questo include anche il dover spiegare ai cittadini “che il nostro stile di vita ha un costo”. L’Europa dovrà essere pronta a pagare il prezzo per rispondere alla Russia, e le conseguenze di questa guerra saranno di lunga durata e modelleranno le politiche europee per anni e decenni a venire.

Aumentare la difesa europea, nuove regole europee per l’asilo, tagliare il gas russo
Durante i loro interventi, molti deputati hanno sottolineato i precedenti tentativi falliti dell’UE per aumentare le sue capacità di difesa. Hanno accolto con favore la nuova “bussola strategica” per garantire la sicurezza nell’UE e hanno chiesto di far progredire l’Unione europea di difesa, ma anche impegni concreti da parte di tutti gli Stati membri per trasformare le loro promesse in realtà. Hanno poi sottolineato la necessità per l’UE di ridurre l’utilizzo di gas e petrolio russo, di maggiori investimenti in tecnologie verdi e stoccaggio di energia e di introdurre un adeguato sistema di migrazione per accogliere e condividere la responsabilità dei rifugiati.
Alcuni deputati hanno affermato che investire nella sicurezza significa di più che spendere soldi per l’esercito, ad esempio includendo il sostegno alle infrastrutture critiche, la resilienza informatica e l’accelerazione della transizione verde. Altri deputati hanno chiesto sanzioni più efficaci contro il Presidente russo Vladimir Putin e i suoi oligarchi, una maggiore trasparenza fiscale e la necessità di rallentare la corsa agli armamenti.