Per l’Economist è l’Italia ‘Paese dell’anno’: “l”Italia è cambiata”, non per l’abilità dei suoi calciatori, che hanno vinto l’Europeo, né per le sue pop star, che hanno vinto l’Eurovision Song Contest, ma per la sua politica. In particolare, è la sottolineatura, con “Mario Draghi ha acquisito un premier competente e rispettato a livello internazionale” e non si può negare che “sia migliore di un anno fa”.

C’è “una maggioranza che ha sepolto le divergenze a sostegno di un programma di profonde riforme” in vista dei fondi del Recovery ed un’economia che si sta riprendendo meglio di quelle francesi e tedesche, scrive la rivista mettendo però in guardia sul “pericolo che questa insolita esplosione di governance possa subire un’inversione” se Draghi andasse al Quirinale, “un incarico più cerimoniale”, lasciando il posto ad un premier “meno competente”. Ma è difficile negare che l’Italia di oggi sia un posto migliore di quanto non fosse nel dicembre 2020. Per questo è il nostro Paese dell’anno. Auguri!”.

“Per una volta – sottolinea l’Economist – una larga maggioranza dei politici italiani ha seppellito le proprie divergenze per sostenere un programma di profonda riforma” che dovrebbe permettere a Roma di ottenere “i fondi a cui ha diritto nell’ambito del piano di ripresa post-pandemia dell’Ue”. Molto apprezzata anche la strategia messa in campo contro il Covid e per la ripartenza. “Il tasso di vaccinazione contro il Covid in Italia è tra i più alti d’Europa. E dopo un 2020 difficile, la sua economia si sta riprendendo più rapidamente di quelle di Francia o Germania”.

com.unica, 16 dicembre 2021