Decine di persone sono scese in piazza per protestare in diverse città del paese contro il nuovo regime talebano nel giorno dell’Indipendenza dell’Afghanistan. Secondo una nota riservata delle Nazioni Unite, i  talebani starebbero intensificando la ricerca di persone che hanno lavorato con le forze statunitensi e con la NATO, nonostante i militanti non abbiano promesso vendetta contro gli oppositori.

Le organizzazioni per i diritti umani e gli individui all’interno dell’Afghanistan hanno continuato a lanciare l’allarme venerdì sugli attacchi ai progressisti, ai gruppi di minoranza e agli afgani che hanno lavorato con l’ex governo e stati stranieri. Amnesty International ha anche riferito che nove membri di una minoranza etnica sono stati colpiti a morte e torturati a morte dai combattenti talebani nella provincia di Ghazni il mese scorso. A seguito di una riunione urgente dei ministri degli esteri della NATO venerdì pomeriggio, è arrivata una dichiarazione congiunta in cui si esprime preoccupazione per i “gravi eventi” in Afghanistan, con la richiesta della  “la fine immediata della violenza” e delle “gravi violazioni e abusi dei diritti umani”.

Giovedì sono atterrati in Europa molti voli carichi di cittadini dell’UE e rifugiati afghani. Ma il caos all’aeroporto continua, mentre i talebani hanno aperto il fuoco su una protesta per il Giorno dell’Indipendenza a Kabul e un nascente movimento di resistenza continua ad affermare la propria presenza nel nord-est.

Il presidente Usa Joe Biden ha ipotizzato che le forze Usa continuino ad operare anche oltre il 31 agosto per garantire le evacuazioni, ma il Pentagono ha voluto precisare che questo richiederebbe ulteriori trattative con gli stessi talebani. La Casa Bianca è anche stata costretta a confermare che armi, munizioni, aerei e altri equipaggiamenti di fabbricazione americana per l’esercito afghano sono ora nelle mani dei talebani.

I ministri degli Esteri del G7 si sono appellati ai talebani affinché garantiscano un corridoio sicuro per tutti coloro che vogliono lasciare l’Afghanistan. Mercoledì è in programma un incontro online dei sette paesi leader mondiali. Il presidente del consiglio Mario Draghi ha sentito il presidente francese Emmanuel Macron e quello russo Vladimir Putin per organizzare un G20 straordinario. Il colloquio con Putin ha offerto l’occasione per un’analisi articolata della situazione sul terreno in Afghanistan e delle sue implicazioni regionali (Agi). Sono stati discussi gli indirizzi che potranno ispirare l’azione della comunità internazionale nei diversi contesti diretta a ricostruire la stabilità dell’Afghanistan, a contrastare il terrorismo e i traffici illeciti e a difendere i diritti delle donne.  Con Macron Draghi ha discusso le diverse implicazioni della crisi afghana, comprese la gestione del fenomeno migratorio e la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel Paese. L’Italia nel 2021 ha la Presidenza del G20 e la Russia ne fa parte.

com.unica, 21 agosto 2021