[ACCADDE OGGI]

Il 5 giugno 1981 i ricercatori del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta, la capitale della Georgia americana, stabilirono che un nuovo e fino ad allora sconosciuto virus era la causa della malattia del sistema immunitario umano chiamata HIV ovvero virus dell’immunodeficienza umana. Inizialmente, avendo osservato che il virus aveva maggiormente colpito la comunità degli omosessuali, degli haitiani, degli emofiliaci e dei consumatori di eroina (categorie umane il cui termine in inglese ha per iniziale l’H), ma non avendolo ancora classificato con un nome scientifico, fu facile e anche tristemente sciacallesco per la grande stampa definire l’epidemia come la malattia dei gay. Dilagò il terrore e la caccia agli omosessuali. Sempre più frequentemente si registrarono casi di mancanza di soccorso ai contagiati che impietosamente venivano lasciati alla loro sofferenza perché considerati appestati da evitare.

Ma come e perché questo virus è arrivato all’uomo, etero o omosessuale che sia? Qui le teorie, gli studi e le ricerche, a volte suffragate da prove scientificamente inoppugnabili, si accavallano e si intrecciano e quasi a dar ragione a Darwin si è stabilito che l’HIV nasce dal relativo (SIV), virus di immunodeficienza delle scimmie, e si è trasmesso all’uomo sul finire degli anni del 1800 e gli inizi del XX secolo anche a causa dei cambiamenti sociali dopo il colonialismo, delle vaccinazioni con aghi non sterilizzati e della prostituzione dilagante.

Dati risalenti al 2014 ci dicono che nel mondo ci sono state 78milioni di contagiati dal virus dell’HIV e 39milioni sono morte. E a seppellire la caccia agli omosessuali in quanto ritenuti responsabili della diffusione di questo maledetto male, la peste del secolo, gli stessi dati ci dicono che più della metà delle persone colpite è di tendenza eterosessuale.

Nell’ultima relazione al Parlamento del Ministero della salute, sempre nel 2014, si afferma che in Italia dall’inizio dell’epidemia, nel 1982, a oggi sono stati segnalati oltre 67 mila casi di AIDS con un totale di circa 43 mila morti. Le Regioni con i tassi più alti di contagiati sono state il Lazio, la Lombardia e l’Emilia-Romagna e la stragrande maggioranza delle persone che hanno scoperto di essere sieropositive è composta da uomini (79,6%), con un’età media di 39 anni per i maschi e di 36 anni per le femmine. Il contagio è avvenuto il più delle volte attraverso rapporti sessuali senza preservativo, che costituiscono l’84,1% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 43,2%; omosessuali 40,9%). In Europa il nostro Paese si colloca al 12° posto in termini di incidenza HIV.

Sono sempre più numerosi i casi di persone che hanno sconfitto il male e la scienza ci predice una speranza di vittoria sull’Aids. Ma questo non significa e non deve significare che bisogna abbassare la guardia.

(Franco Seccia/com.unica, 5 giugno 2020)