Esecuzioni di massa, crocifissioni, decapitazioni. Sono solo alcune delle atrocità commesse dai miliziani del Califfato contro i bambini delle minoranze etniche e religiose nei territori iracheni e siriani.

A raccontare le sevizie e le uccisioni dei minori, un rapporto redatto dal Comitato Onu sui diritti dell’Infanzia. Il rapporto sui crimini dell’Isis denuncia anche la vendita dei bambini come schiavi, il loro utilizzo come scudi umani e di minori disabili usati come kamikaze. Violenze efferate contro cui la coalizione anti-califfato non riesce a porre rimedio: decisamente negativo il quadro descritto da Maurizio Molinari (La Stampa) in merito ai successi riportati dalla coalizione. Solo l’uno per cento dei territori è stato riconquistato e il contributo dei paesi arabi alleati all’Occidente risulta di fatto simbolico, ad eccezione dell’impegno giordano.

Re Abdullah II di Giordania, come racconta Lorenzo Cremonesi sul “Corriere della Sera”, rischia però molto: al momento i giordani sono dalla sua parte, vogliono vendicare la terribile uccisione del loro pilota, arso vivo dai jihadisti del Califfato, ma una eventuale sconfitta sul campo potrebbe ritorcersi contro il sovrano, considerato in patria troppo legato agli americani.

(com.unica, 24 luglio 2015)