[ACCADDE OGGI]

La loro è una fede più che essere una credenza. Sono quasi scientificamente convinti, gli ufologi o anche chiamati ovniologi (studiosi di oggetti volanti non identificati), che extraterrestri varie volte, anche in tempi remoti, sono venuti a visitarci con le loro macchine volanti sempre a forma di disco dopo aver percorso milioni di chilometri per raggiungere il nostro pianeta, la nostra Terra.

Libri e giornali dedicati a questo argomento non si contano più, ma soprattutto il cinema ha dato in varie occasioni manforte alle tesi di avvistamenti di Ufo nei nostri cieli scatenando la passione degli ansiosi che non vedono l’ora di stringere la mano, una mano che ci viene rappresentata simile alla nostra ma con le dita enormi, a questi alieni visti a seconda dei casi come esseri pacifici dai grandissimi occhi scrutanti oppure come mostri divoratore di esseri umani.

In ogni caso, è quasi sempre il mistero degli uomini che si adoperano a trovare nuove congegni e armi di distruzione ad alimentare queste teorie di avvistamento ufologico come certamente avvenne l’8 luglio 1947 quando un comunicato dell’ufficio di informazioni al pubblico della Roswell Army Air Field (RAAF), nel Nuovo Messico, fu pubblicato dal quotidiano Roswell Daily Record. Nel comunicato veniva descritto il recupero di un oggetto volante non identificato da parte del personale militare del campo, da un ranch vicino Roswell.

Il giorno dopo arrivò la smentita degli stessi vertici dell’aeronautica statunitense che chiarirono la natura dell’oggetto volante non identificato in quanto trattavasi di un pallone sonda. Ma non ci furono santi, la fantasia degli avvisatori era oramai lanciata al punto che persino il  “San Francisco Chronicle” scrisse: “Le numerose voci riguardanti il disco volante sono diventate realtà ieri quando l’intelligence del 509º Bomb Group dell’Ottava Air Force, Roswell Army Air Field, ha avuto la fortuna di entrare in possesso di un disco volante con la collaborazione di uno degli allevatori locali e dello sceriffo di Chaves County. L’oggetto volante è atterrato in un ranch vicino a Roswell la scorsa settimana. Non avendo un telefono, l’allevatore ha tenuto il disco fino a quando non è stato in grado di contattare l’ufficio dello sceriffo, che a sua volta lo ha riferito al Maggiore Jesse A. Marcel del 509º Bomb Group Intelligence Office. Sono immediatamente scattate misure e il disco è stato subito prelevato a casa dell’allevatore. È stato perquisito dalla Roswell Army Air Field e successivamente trasportato dal maggiore Marcel al quartier generale più alto”.

Occorreranno anni e anni perché la verità venga fuori e nelle carte delle commissioni d’inchiesta del Congresso statunitense si legge: non fu un pallone sonda a precipitare a Roswell “bensì un modulo appartenente al Progetto Mogul, un’operazione Top Secret della United States Air Force dedita a monitorare le attività dell’Unione Sovietica e il suo possibile avanzamento nello sviluppo di bombe atomiche. I Mogul erano costituiti da una fila di palloni sonda variabile dai 20 ai 30, seguiti da una coda di grandi dimensioni formata da una dozzina di riflettori radar. Probabilmente, un Mogul misurava circa 100 metri, e lo schianto di uno di essi avrebbe creato dei campi di detriti in una zona più o meno estesa”.

Ma gli ufologi continueranno a credere che la nave aliena venne a trovarci quel lontano luglio 1947, anche perché, forse, è meglio credere ai misteri del cielo piuttosto che alle rivelazioni Top Secret di quanti non si stancano a giocare alla guerra.

(Franco Seccia/com.unica 8 luglio 2018)