È tutto pronto per la prima edizione di “Mediterraneo Downtown”, che si terrà a Prato dal 5 al 7 maggio 2017 (www.mediterraneodowntown.it)Settanta ospiti internazionali, cento volontari, trentacinque ore di programmazione tra talk show, incontri, presentazioni di libri e spettacoli:  il primo festival interamente dedicato alla scena contemporanea dell’area mediterranea. La tre giorni che invaderà il centro storico di Prato è stata presentata mercoledì scorso a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati.

“Un festival con esperti ma che si compone di eventi che non vogliono parlare ad esperti ed addetti ai lavori ma semplicemente a persone curiose”, così Fabio Laurenti, direttore di Mediterrano Downtown, sintetizza la tre giorni pratese oramai alle porte: un festival dal programma decisamente corposo, gemellato con il festival dei diritti umani di Milano e il Sabir Fest di Messina, il quale si propone di volgere lo sguardo laddove spesso i media non accendono i loro riflettori o declinare in modo originale temi già ampiamente trattati. Con linguaggi diversi anche, e non solo con incontri o talkshow. Gli obiettivi sono tanti. Il primo è colmare un deficit di informazione e portare a Prato “tutte le sponde del Mediterraneo: non solo quella sud, anche quelle est e ovest e italiane pure”. Il secondo, confessa sempre Laurenti, è farne anche un luogo di elaborazione e non solo di riflessione, con uno spazio forum che probabilmente sarà inaugurato a partire dall’edizione 2018. “Saranno tre giorni – sottolinea don Bigalli dell’associazione Libera, tra i promotori del festival – dove affronteremo i problemi del Mediterraneo ma anche proveremo a raccontare e far emergere le storie e la parte più bella, assieme a tutte le potenzialità positive”. “Mediterraneo Downtown è un’importante occasione per approfondire questioni cruciali spesso analizzate con superficialità se non con un approccio “orientalista” che trascura la ricchezza, i fermenti, le rivendicazioni e le lotte di popoli che condividono con noi uno spazio comune” scrive nel suo messaggio Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia.

La manifestazione prenderà il via la mattina di venerdì 5 maggio al Museo del Tessuto con una matinée per le scuole (“Mediterraneo Anch’io”) e con l’inaugurazione del progetto dell’artista pratese Silvio Palladino, “Panillon”, che insieme ai bambini di una scuola elementare pratese, costruirà e installerà davanti alla Biblioteca Lazzerini il forno tandoor, usato in tutto il Medio Oriente per cuocere il pane. “Parlare del pane – ha raccontato nel corso della presentazione a Palazzo Strozzi Sacrati – vuol dire parlare di tutti i popoli del Mediterraneo e allo stesso tempo di integrazione”. Il festival si aprirà però ufficialmente alle 18 al Museo Pecci di Prato. Nell’occasione sarà consegnato il premio “Un Mediterraneo di Pace”, attribuito a due giornalisti che si sono distinti, in contesti diversi, nel loro lavoro per il perseguimento della verità anche a rischio della vita e per raccontare dal campo fatti e storie che altrimenti sarebbero andate perdute: Can Dündar, giornalista turco costretto all’esilio dal governo Erdogan e che ha raccontato del traffico di armi tra Turchia e Isis, e Lucia Goracci, inviata Rai. Dalle 20.30 “Med Movie Night” alla sala cinema del Centro Pecci: anteprima dell’inedito documentario di Stefano Liberti e Mario Poeta sul calcio come riscatto femminile in Afghanistan con “Herat Football Team” e il reportage “Io sono Aziz” del giornalista RAI Valerio Cataldi che ripercorre l’odissea sulla rotta balcanica di un bambino afghano alla ricerca di suo padre e di un loro futuro nell’Europa dei muri in collaborazione con NAZRA -Palestinian Short Film Festival. Alle 23 circa il Festival incontra “Un’altra strada è possibile”, marcia contro la tratta degli esseri umani utilizzati per la prostituzione organizzata da Associazione Papa Giovanni XXIII.

Sabato 6 maggio al Museo del Tessuto (ore 10, Sala dei tessuti contemporanei) si susseguiranno i panel di approfondimento sui temi principali del festival: femminismi e diritti delle donne e dei movimenti LGBT nel Mediterraneo, relazioni economiche sostenibili e innovative, giovani,, migrazioni, islamismo e ambiente. Tra gli ospiti interverranno Oliver Roy dell’istituto universitario europeo di Fiesole, l’attivista afgana Malalai Joya, la scrittrice francese Faiza Güenè e lo scrittore siriano Khaled Khalifa, l’ex capitano della nave Aquarius Klaus Vogel, premiato nell’anteprima dello scorso novembre, la fumettista italo-tunisima Takwua ben Mohammed e padre Moussei Zerai, sacerdote e operatore umanitario. Come nell’edizione zero dello scorso autunno non mancherà di essere affrontato il tema della libertà d’espressione, questa volta declinato sull’informazione a fumetti con ospiti da Egitto, Italia, Palestina e Marocco.

Domenica 7 maggio si apre alle 9.30 con la “Med Walk”: 5 km tra il centro e il Lungo Bisenzio in un percorso che va dal piazza delle Carceri al Museo Pecci e si snoda tra la Prato contemporanea e quella naturalistica con guide d’eccezione e punti ristoro a tema mediterraneo. In collaborazione con Legambiente. Il festival si chiuderà al Museo Pecci con un incontro sulla cultura e l’arte nel Mediterraneo con i direttori dei più importanti musei e centri culturali dell’area: Museo di Rabat (Marocco), Museo del Bardo (Tunisi), MuCEM (Francia). Dalle 11 alle 15.30, infine, maratonina di teatro per i giovani dedicato alle migrazioni a cura di Teatro Metropopolare (Teatro Cicognini) e Liceo Copernico di Prato con la performance “Lingua InContro” e “MIgrans”.

Durante tutto il Festival sarà attiva una libreria tematica a cura di Sabir Fest, festival messinese, con titoli e autori da tutto i Mediterraneo, oltre a uno spazio bambini con giochi e animazioni per i più piccoli (entrambe nello spazio saletta Campolmi) a cura di Legambiente, Zappa! e COSPE ” Gocce di Mediterraneo”. Quattro le mostre fotografiche visitabili durante la tre giorni e oltre: “One way only” di Stefano Schirato a cura di Caritas con il sostegno della Fondazione “Il cuore si scioglie”, “Aquarius” in collaborazione di SOS Mediterranèe, “Take Refugee” a cura di Simone Margelli e le tavole a fumetti di Takoua Ben Mohamed.

Il festival “Mediterraneo Downtown” è promosso da Cospe, onlus che da trentaquattro anni opera in trenta paesi del mondo con centocinquanta progetti cooperazione, Regione Toscana, Comune di Prato, Libera, Legambiente e Amnesty international Italia in collaborazione con Fondazione “Il cuore si scioglie”, Osservatorio Balcani e Caucaso, l’Istituto universitario europeo di Fiesole, Festival dei diritti Umani, Sabir Fest e Fondazione culturale Banca Etica, con il supporto dell’Osservatorio di Pavia, Museo del Tessuto di Prato , Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Istituto culturale e di documentazione Lazzerini, Edizioni Becco Giallo, Il Sirente, Usigrai, FNSI, Polo Universitario Città di Prato, Monash University, University of New Haven, SD Promozione Prato, Pratomusei, Naturasì e San Gallo laboratori archeologici e con il contributo di Estraspa, Credit Agricol Cariparma e Publiacqua. Mediapartenership: Rai News 24, R adio Rai 3, TGR, Articolo 21.  L’hashtag su twitter dell’evento è #medtown.