Mentre il mondo si prepara a raggiungere un’altra terribile tappa del conflitto siriano, l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, chiede alla comunità internazionale di “raddoppiare i propri generosi sforzi per alleviare le continue ed intense sofferenze di milioni di civili innocenti nel Paese e nella regione”. “La Siria è in una fase cruciale”, ha dichiarato Filippo Grandi, l’Alto Commissario ONU per i Rifugiati. “In assenza di drastiche misure che sostengano la pace e la sicurezza in Siria, la situazione peggiorerà”. Nel paese 13.5 milioni di persone necessitano di aiuti umanitari; 6.3 milioni sono sfollati interni; centinaia di migliaia hanno affrontato tragici viaggi in mare per cercare protezione; quasi 3 milioni di siriani sotto i 5 anni sono cresciuti vedendo solo la guerra; e 4.9 milioni – in maggioranza donne e bambini – sono rifugiati negli stati confinanti, sottoponendo i Paesi ospitanti ad un grande sforzo nel sostenere le ripercussioni politiche, sociali ed economiche.

“Il conflitto in Siria, fondamentalmente, non riguarda numeri, riguarda persone”, ha aggiunto Grandi. “I rifugiati e i Paesi e le comunità che li ospitano hanno bisogno del nostro supporto più che mai. Intere famiglie sono state distrutte, civili innocenti uccisi, case rase al suolo, attività economiche e mezzi di sostentamento completamente persi. E’ un fallimento collettivo”. UNHCR, con i suoi partner, sta dando un aiuto essenziale a milioni di persone. Nel 2016 più di un milione di siriani hanno ricevuto assistenza durante l’inverno, fondamentale per sopravvivere alle temperature sotto lo zero. A più di 4 milioni sono stati consegnati beni di assistenza primaria come cibo, medicine, biancheria e utensili domestici. Più di 2 milioni hanno beneficiato dei centri comunitari che UNHCR ha aperto in Siria, in cui vengono forniti vari servizi quali protezione all’infanzia, corsi scolastici e servizi sanitari. In tutta la regione, più di 3 milioni di sfollati siriani e di rifugiati hanno ricevuto assistenza per superare l’inverno particolarmente freddo. L’UNHCR, con i suoi partner, ha aiutato oltre 5 milioni di rifugiati siriani, e coloro che li ospitano, con una serie di attività di protezione e assistenza – tra cui accesso all’educazione, sanita’ e tutela nei 5 maggiori Paesi della regione per numero di rifugiati accolti. “Nonostante i bisogni siano sempre maggiori, i finanziamenti non sono mai sufficienti a soddisfare tutte le necessità”, denuncia l’Agenzia Onu in una nota ricordando che all’inizio di aprile si terrà a Bruxelles una conferenza per riflettere sul futuro del Paese, valutando anche gli aspetti del finanziamento umanitario.

Le Nazioni Unite hanno richiesto 8 miliardi di dollari per quest’anno al fine di soddisfare le esigenze dei siriani in esilio e nel Paese. Questo si aggiunge all’importante impegno assunto in occasione della Conferenza di Londra del 2016, in particolare in materia di istruzione e di mezzi di sussistenza, ed è essenziale che questi sforzi continuino. “Esortiamo i donatori a mantenere flessibili e adeguati livelli di finanziamento per consentire una pronta risposta alle enormi esigenze”, ha dichiarato l’Alto Commissario Grandi. “Il finanziamento non metterà fine alla sofferenza. Ma è una risposta all’intensificarsi della povertà e della miseria. Le risorse attualmente disponibili semplicemente non bastano a soddisfare tutte le necessità”. L’UNHCR si augura che le recenti iniziative di pace aprano la strada ad una soluzione duratura e sostenibile. “Le trattative di pace da sole non creano condizioni reali che permettono ai rifugiati di tornare a casa”, ha aggiunto Grandi. “Ma una volta posti tutti gli elementi essenziali per una pace e sicurezza durevole, dovremmo anticipare il più grande sforzo di ricostruzione in una generazione. Nel frattempo, è essenziale che l’ancora di salvezza fornita dagli aiuti umanitari venga mantenuta, e l’accesso umanitario ampliato per fornire assistenza a tutti coloro che hanno bisogno”.

(aise/UNHCR, 10 marzo 2017))