“Dall’inizio della nuova offensiva delle forze governative irachene nell’area ovest di Mosul a destra del fiume Tigri, una zona di quartieri tra i più vecchi e popolati, ogni giorno fuggono circa 10.000 persone dalla città verso i campi situati tra Mosul ed Erbil. Il maltempo di questi ultimi giorni ha fermato le azioni dell’esercito governativo, ma non l’esodo umanitario”. Questo il drammatico scenario evocato da Mustafa Jabbar coordinatore di FOCSIV Kurdistan da Erbil.
“Tanti sono i bambini e gli anziani in fuga, i campi sono poco attrezzati, organizzati con le sole tende e molti scalzi costretti a camminare nel fango”, continua Jabbar. “Mancano cibo e medicinali ed il rischio di problemi sanitari è alto. È una situazione difficile che si vive nei campi: ci vogliono alcuni giorni per dare la giusta assistenza ai diversi nuclei familiari che arrivano ad ondate, per registrarli, per assegnarli nelle nuove tende. La situazione è talmente complessa e al limite che spesso non si riesce a rispondere a tutti, molti rimangono senza nulla. È una vera e propria emergenza umanitaria”.
Secondo Jabbar “ci vorranno ancora dei mesi prima che Mosul sia liberata, ma la gente scappata dalla città spera di tornare presto a casa. Le abitazioni e le infrastrutture non hanno subito gravi danni come nel caso di Qaraqosh o di altre piccole cittadine. Nel frattempo, la squadra di calcio FOCSIV dei ragazzi del campo di Ankawa ad Erbil hanno vinto il Campionato dei sogni, un segnale importante per i giovani che imparano a sentirsi parte di un popolo e non di un’ideologia. La vita deve e può andare avanti e anche da queste piccole cose si può ricostruire il futuro”.
FOCSIV da due anni è a fianco agli sfollati nei campi di Erbil, nel villaggio di Dibaga ed a Kirkuk.
Il lavoro dei volontari italiani e locali è stato rivolto, dopo aver provveduto alle prime necessità nell’emergenza, ai minori preoccupandosi di allestire un asilo per i più piccoli, in modo che le madri potessero lavorare o frequentare dei corsi di cucito, avviare attività sportive per i più grandi in modo da essere occupati anche nel dopo scuola e di poter avere una vita il più possibile adatta a dei bambini e degli adolescenti e, infine, organizzare corsi di formazione e di lingua inglese e curda. Ci si occupa, soprattutto, dei più vulnerabili delle donne con neonati, alle quali spesso, a causa della mancanza del latte materno provocato dalla paura e dallo stress, viene fornito latte in polvere; un’attenzione particolare viene rivolta ai disabili, con cure specifiche e medicinali. A questo si aggiunge la distribuzione di cibo, suppellettili e indumenti, soprattutto quelli invernali, l’inverno in questa area è molto rigido e lungo.
La campagna “Humanity. Esseri umani con gli esseri umani” per il Medio Oriente si fa portatrice del messaggio di pace per la Siria lanciato da Papa Francesco a luglio 2016 in occasione della campagna di Caritas Internationalis “Syria: Peace is possible” e si unisce agli sforzi già presenti nell’area mediorientale per promuovere attivamente la risoluzione del conflitto armato, per instaurare un dialogo inclusivo e basato sul rispetto della dignità umana e per sostenere i paesi e le persone colpite dal dramma della guerra, in particolare gli sfollati, i rifugiati, le minoranze e le comunità ospitanti dei paesi limitrofi.
Sei Soci sono insieme a FOCSIV – Associazione Francesco Realmonte, Celim Milano, ENGIM Internazionale, Fondazione Internazionale Buon Pastore, FMSI – Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale, Associazione Punto Missione – in un consorzio che supporta migliaia di persone in fuga dalla guerra siriana e irachena in terra curda, libanese e turca.

(aise/Focsiv, 7 marzo 2017)