Sabato 1 agosto, per “Libri al Borgo” al Giardino dell’Excelsior (Bar DueP, Via Ernesta Basso, 9, Fiuggi Città) alle ore 21,30, Francesco Severa, Presidente del Consiglio dei Giovani di Fiuggi, presenta l’ultimo libro del nostro direttore Pino Pelloni Peccati di Gola (Ethos Edizioni).

Sosteneva il critico letterario Carlo Bo che “la cucina è ormai diventata una branca della sociologia, ciò che una volta si sarebbe chiamata scienza e storia della civiltà”. Per Pino Pelloni è storia sociale e della cultura popolare, e tante altre cose insieme. E in questo Peccati di Gola, in libreria nei giorni in cui l’Expo milanese glorifica il mangiar bene, racconta il cibo e i piaceri ad esso connessi, spaziando tra notizie storiche  ed aneddotica, improbabili ricette e indagando il divertente rapporto tra gola e lussuria.

Letteratura e storia dell’arte, filosofia del gusto e religione, ricettari di cucina come storia delle genti, sono i saporiti ingredienti di un racconto assai gustoso e ricco di curiosità. Perché il cibo, la sua storia, la sua elaborazione e i piaceri dell’eros protagonisti di queste pagine fanno parte a pieno titolo della cultura e delle conoscenze. I sapori, i modi di stare a tavola, le diverse forme “dietetiche”, le bizzarrie dei golosi, costituiscono  un linguaggio, un sistema di segni che caratterizza e identifica etnie e gerarchie sociali. Il cibo parla di noi, della società, del nostro modo di essere. E allora queste ricette di Venere che lo “storico sociale” Pino Pelloni mette sul piatto del lettore,  briciole di storia o testi narrativi, raccontando del cibo, parlano di noi. Leggere un ricettario dove essere come godere di un romanzo, un sapere con in più un sapore.

Il libro è una gran bella carrellata di personaggi, di luoghi e di ricette divertenti. Ricche di fantasia e con le quali vale la pena confrontarsi in cucina per avere poi la soddisfazione di goderle in intimità, assaporando sapori nuovi e pensando agli afrodisiaci, per dirla con Isabel Allende, come il ponte tra Gola e Lussuria. E non solo. Se per Tommaso d’Aquino  la cucina  è “l’arte prima, perché nutre i mortali”, Pino Pelloni sostiene che risponde anche a quel bisogno di bello e di buono che è in ciascuno di noi e fa sua l’affermazione di Brillat-Savarin, il famoso gastronomo vissuto al tempo di Napoleone: “ il Signore ha voluto colpire la creatura umana con la fame e premiarla con l’appetito.

I capitoli: Cibo ed eros, I piatti di Afrodite, Ostriche & Tartufi, L’Italia a tavola, Ricette d’Autore, In vino veritas, e altre diavolerie, Ipse dixit, Appendice, Bibliografia. Corredano il libro un saggio del professor Luca Clerici e Il Manifesto della cucina futurista di Marinetti-Fillia.

(Pino De Carolis/com.unica, 30 luglio 2015)