All’Ara Pacis di Roma si è tenuta la scorsa settimana l’ottava edizione dell’Italian Barometer Diabetics Forum, organizzato dall’Università di Roma Tor Vergata e da Italian barometer diabetes observatory (Ibdo) foundation, sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e con il patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero della Salute e di altre organizzazioni, grazie al contributo non condizionato di Novo Nordisk.

Nel corso del convegno si è fatta luce sul doppio carico dell’obesità e del diabete, in particolare attraverso il rapporto dal titolo “Il burden of disease dell’obesità in Italia”, messo a punto da un gruppo di esperti che raccoglie ed elabora una grande mole di dati sull’obesità nel nostro Paese, e della 2015 Milan Declaration, documento sottoscritto da tutte le associazioni scientifiche continentali e promosso dalla Società italiana dell’obesità (Sio) e dall’European association for the study of obesity (Easo). Lo scopo è quello di sensibilizzare i governi e le autorità sovranazionali ad agire in tempi rapidi per riconoscere e trattare l’obesità e individuare delle strategia a breve, medio e lungo termine in grado di incidere positivamente.

Ne è emerso un quadro preoccupante: il 10 per cento della popolazione è obeso e il 40 per cento in sovrappeso. Dati che tendono a peggiorare in futuro: “Le proiezioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, entro 15 anni, portano quasi al raddoppio della prevalenza di obesità che sommata al sovrappeso interesserà circa il 70% della popolazione”, spiega Paolo Sbraccia, presidente della Sio. Che aggiunge: “A livello mondiale, l’Oms stima che circa il 58% del diabete mellito, il 21% della malattie coronariche e quote comprese tra l’8 ed il 42% di certi tipi di cancro siano attribuibili all’obesità”. Salute, sovrappeso e obesità rappresentano il quinto più importante fattore di rischio per mortalità globale e i decessi attribuibili all’obesità siano almeno 2,8 milioni l’anno nel mondo.

Da non sottovalutare il problema dei costi. Obesità e sovrappeso sono responsabili di una spesa annuale a carico del Sistema sanitario nazionale pari a circa 4,5 miliardi, di cui oltre un terzo è imputabile al diabete. Una cifra uguale a quella dei costi non sanitari (altri 4,5 miliardi), come ad esempio la perdita di produttività, l’assenteismo e la mortalità precoce. Per un totale di ben 9 miliardi miliardi di euro.

(com.unica/7 luglio 2015)