Il premier italiano Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev dopo un lungo viaggio notturno in treno. I tre leader, affiancati dal presidente della Romania Klaus Iohannis, hanno dichiarato di essere favorevoli a concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato all’ingresso nell’Unione europea. “Vogliamo l’Ucraina nell’Ue”, ha detto Draghi, che ha sottolineato anche la necessità di sbloccare il grano nel Mar Nero. Zelensky, nel ringraziare i leader europei, ha rinnovato la richiesta di armi pesanti e ha accettato l’invito alla prossima riunione del G7 in Germania.

“Ci serve aiuto – ha sottolineato il premier ucraino. Ogni arma è una vita umana salvata. Ogni proroga aumenta la possibilità per i russi di uccidere ucraini e distruggere le nostre città”. “Dobbiamo arrivare ad una posizione comune sull’appoggio alla nostra integrazione nell’Ue. Lo status di candidato per l’Ucraina può rafforzare la libertà in Europa e diventare la decisione più importante del terzo decennio del XXI secolo. Capiamo che la strada verso l’Ue non è un solo passo, ma questa strada deve cominciare. Gli ucraini sono pronti ad andare avanti su questa strada per diventare Stato candidato”. “Credo che oggi Macron e gli altri colleghi Draghi, Scholz e Iohannis siano tutti qui per sostenere in maniera aperta lo status di candidato – ha detto infine Zelensky -. Il cancelliere lo ha sottolineato, tutto dipende da una decisione comune, quindi spero che i 27 siano capaci. Ma qui ci sono 4 grandi Paesi Ue che sono al nostro fianco. È un risultato storico”. 

“A Irpin ho sentito orrore e speranza, speranza per la ricostruzione e per il futuro. Noi oggi siamo qui per questo, per aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo futuro”, ha affermato il presidente del consiglio italiano al termine dell’incontro. “Vogliamo la pace ma l’Ucraina deve difendersi ed è l’Ucraina a dover scegliere la pace che vuole, quella che ritiene accettabile per il suo popolo. Solo così può essere una pace duratura”.

La visita è quindi finalizzata a “portare sostegno incondizionato al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggressione della Russia e vivere in libertà. E l’Europa deve avere lo stesso coraggio che ha avuto Zelensky”. “L’Ue ha dimostrato e dimostra oggi una straordinaria unità per sostenere l’Ucraina in ogni modo. Lo hanno fatto i governi, i parlamenti e i cittadini. Voglio ricordare la grande solidarietà mostrata dagli italiani e da tutti gli europei per accogliere chi scappava dai bombardamenti”, ha evidenziato il primo ministro. “La visita di oggi, insieme a quelle di tanti altri leader europei venuti a Kiev nelle scorse settimane – ha affermato Draghi – conferma inequivocabilmente il nostro sostegno, quello dell’Europa e dei nostri alleati”.

“Ci sono due settimane per sminare i porti – ha proseguito ancora Draghi riferendosi al tema del grano. Il raccolto arriverà alla fine di settembre e una serie di scadenze sempre più urgenti che ci avvicinano al dramma inesorabilmente. Occorre creare corridoi sicuri con la massima urgenza per il trasporto sicuro per il grano ed evitare una catastrofe. L’unico modo è una risoluzione dell’Onu che regoli la navigazione nel Mar Nero, la Russia finora lo ha rifiutato. Abbiamo visto le atrocità commesse dalla Russia in questa guerra a Irpin che condanniamo senza esitazioni. Diamo il nostro completo sostegno alle indagini sui crimini di guerra”.

com.unica, 17 giugno 2022