Già nella prossima estate il vaccino contro il Covid-19 dovrebbe avere un impatto significativo, ma si potrà tornare alla vita normale solo il prossimo inverno. Lo ha spiegato ieri in un’intervista alla Bbc il professor Ugur Sahin, cofondatore di BioNTech, l’azienda biofarmaceutica tedesca che sta sviluppando il potenziale vaccino insieme all’americana Pfizer. Sahin ha affermato che si aspetta ulteriori analisi per dimostrare che il vaccino ridurrebbe la trasmissione tra le persone e sia in grado di fermare i sintomi che si sviluppano in coloro che lo avranno assunto.

“Sono molto fiducioso che la trasmissione tra le persone sarà ridotta da un vaccino così efficace – forse non del 90% ma forse del 50% – ma non dovremmo dimenticare che anche questo risultato sarebbe sufficiente per arrivare a una drastica riduzione della diffusione della pandemia”, ha sottolineato il rappresentante della casa farmaceutica. 

Permangono tuttavia ancora delle incertezze legate all’impatto risolutivo del vaccino che, ricordiamo, ha bisogno dell’approvazione delle autorità internazionali di regolamentazione. I primi risultati sembrano molto buoni, ma occorrerà attendere quelli completi nelle prossime settimane. Inoltre, non abbiamo ancora dati certi per dimostrare la sua completa efficacia proprio in chi ne ha più bisogno: gli anziani, né sappiamo se impedisce alle persone di diffondere la malattia e di ammalarsi. E non è del tutto chiaro quanto possa durare l’immunità: potrebbe essere necessario infatti far ricorso a booster annuali.  Tuttavia, ha precisato il professor Sahin, un’immunizzazione di richiamo “non dovrebbe essere troppo complicata” se si scoprisse che l’immunità è stata ridotta in modo significativo dopo un anno. Ha anche affermato che i “principali effetti collaterali” del vaccino visti finora sono stati un dolore da lieve a moderato nel sito di iniezione per alcuni giorni, mentre alcuni partecipanti hanno avuto una febbre da lieve a moderata in un periodo simile.

Ricordiamo comunque che in tempi relativamente rapidi potrebbero essere disponibili altri vaccini Covid-19, già ora in stadio molto avanzato, che funzionano altrettanto bene o addirittura meglio di questo nuovo vaccino.

Quali saranno in dettaglio le prossime tappe? A questa domanda risponde il professor Guido Silvestri, virologo e immunologo dell’Università di Atlanta, in un post pubblicato ieri sulla pagina Facebook ‘Pillole di ottimismo’: “Sono innanzitutto – spiega – il completamento formale dello studio (per arrivare al quale si dovranno raggiungere 164 infezioni totali, se ho capito bene), la richiesta formale di EUA (Emergency Use Authorization, come quella appena ottenuta da Lilly per l’anticorpo LY-CoV555) da parte della Pfizer alla FDA (Food and Drug Administration), e dopo questa approvazione della FDA, potrebbe subito cominciare l’uso di massa, almeno negli USA, a partire da operatori sanitari, militari e polizia, soggetti a rischio, ed altre categorie di interesse strategico nazionale (tra cui anche il sottoscritto). La tempistica esatta non la conosciamo, ma secondo Fauci si dovrebbe iniziare l’uso in dicembre.”

com.unica, 16 novembre 2020