A Kfarnabrakh, in collaborazione con l’associazione Annas Linnas di Padre Abdo Raad

Milano, 21 giugno 2019 – Sabato 29 giugno nel villaggio di Kfarnabrakh, a 45 km da Beirut, sarà inaugurato il primo Giardino dei Giusti in Libano con la dedica di dieci alberi di olivo in onore di dieci Giusti dell’umanità appartenenti a etnie, religioni e credi diversi.

L’iniziativa nasce dalla comune volontà della onlus italiana Gariwo e dell’associazione libanese Annas Linnas di perseguire il bene comune e la solidarietà e sarà realizzata all’interno del Giardino Educativo Sensoriale situato sulla collina di Kfarnabrakh (kfar = casa-paese-territorio, nabrakh = benedetto), a circa 1.100m di altitudine nel Distretto del Chouf nella catena del Monte Libano.

L’associazione Annas Linnas, costituita nel 2009 dal Padre greco-melchita-basiliense Abdo Raad per favorire la convivenza tra la popolazione locale e i rifugiati, è impegnata dal 2011 ad alleviare i disagi causati dall’arrivo di nuovi profughi dai Paesi limitrofi. Tra le sue attività c’è il Giardino Educativo Sensoriale, progettato come spazio aperto per la preghiera individuale e la discussione collettiva a contatto con la natura.

Si è pensato a un Giardino perché capire e difendere la Natura, per assicurare una vita migliore per tutti, è un’aspirazione comune a gruppi etnici, religioni, nazionalità e classi di età diversi. Amare la Natura è una preghiera a Dio, poiché tutte le religioni riconoscono il proprio Dio come creatore della Natura”, ha spiegato Padre Abdo Raad.

Il concetto del giardino come luogo d’incontro e dialogo è condiviso da Gariwo, che dal 2003 promuove la realizzazione di Giardini dei Giusti per onorare figure esemplari di resistenza morale coinvolgendo scuole, cittadini, associazioni e istituzioni. Questo impegno collettivo ha portato alla realizzazione di una rete di 114 Giardini in Italia e 12 nel mondo.

Sono molto felice che in Medio Oriente nasca un nuovo luogo di memoria dei Giusti, che si aggiunge a quello realizzato nel 2016 a Tunisi all’interno dell’Ambasciata d’Italia e al Giardino del Bene creato nel 2017 in Giordania con l’associazione EcoPeace Middle East”, ha dichiarato Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia e co-fondatore di Gariwo, che il 29 giugno, alle ore 17, parteciperà alla cerimonia d’inaugurazione assieme all’Ambasciatore della Repubblica d’Armernia in Libano Vahagan Atabekyan, a Padre Abdo Raad e al rappresentante del Comune di Kfarnabrakh.

Nella primavera del 2019 sono stati piantati nel Giardino di Kfarnabrakh dieci olivi, simbolo di pace, a ricordo e testimonianza di dieci Giusti dell’umanità la cui memoria sarà resa imperitura dalla pietra del Libano in cui saranno incisi i loro nomi”, ha aggiunto Padre Abdo Raad.

Questi i Giusti che saranno onorati:

Carlo Angela, medico, si oppose al fascismo e tra il 1940 e il 1945 salvò dalla deportazione perseguitati e dissidenti politici

Faraaz Hussein, studente bengalese, nel 2016 durante un attentato terroristico a Dacca, rinunciò a salvarsi per non abbandonare le sue amiche

Jakob e Elisabeth Künzler, coniugi svizzeri, soccorsero gli armeni durante il genocidio. Nel 1922 si trasferirono in Libano e salvarono 8000 orfani

Antonia Locatelli, fu uccisa nel 1992 per avere denunciato il genocidio in Rwanda

Nelson Mandela, Nobel per la pace 1993, ha difeso i diritti umani in Sudafrica e sconfitto l’apartheid con la non violenza 

Fridtjof Nansen, Nobel per la pace nel 1922, creò uno speciale passaporto per gli apolidi e le vittime dei genocidi

Andrej Sacharov, fisico russo, premio Nobel per la pace 1975, ha denunciato al mondo i pericoli del nucleare e difeso i diritti umani

Sophie Scholl, universitaria del gruppo Rosa Bianca, giustiziata nel 1943 per avere cercato di risvegliare la coscienza del popolo tedesco

Azucena Villaflor, uccisa in Argentina nel 1977 per avere denunciato la sorte dei desaparecidos  con il movimento delle “Madres de Plaza de Mayo”

Armin T. Wegner, scrittore tedesco, denunciò al mondo il genocidio degli armeni del 1915, il GULag e l’antisemitismo nazista del 1933

La cerimonia sarà anche l’occasione per ringraziare l’associazione svizzera Elias e in particolare il suo Presidente, Yves Tabin, per l’importante contributo donato per la realizzazione del Giardino.

com.unica, 22 giugno 2019