L’Accademia Nazionale dei Lincei, in occasione dell’apertura dell’anno leonardesco il 2 maggio, ha presentato presso le storiche sale di Scienze Fisiche del Palazzo Corsini il programma di celebrazioni lincee per il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci
Per l’occasione è stato disvelato in anteprima il disegno di Leonardo “Studio di panneggio per una figura inginocchiata”, appena restaurato, ed esposta “La Gioconda nuda” di proprietà della Fondazione Primoli.
Quello del 2019 è il primo appuntamento che vedrà con Leonardo da Vinci l’Accademia inaugurare il progetto di celebrazioni del “Trittico dell’ingegno italiano” che proseguirà per le ricorrenze di Raffaello (2020) e Dante (2021). L’Accademia, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, è impegnata a partecipare alle ricorrenze, per approfondire e spiegare il senso e la funzione di Leonardo, Raffaello e Dante nella cultura contemporanea, promuovendo, secondo le modalità più innovative, la fruizione dell’eccezionale patrimonio custodito nella Biblioteca Corsiniana e nella Villa Farnesina.
L’Accademia Nazionale dei Lincei dedica al genio di Vinci un’ampia rassegna di iniziative che caratterizzeranno il suo programma culturale per l’intero anno leonardesco. Un palinsesto ricco di eventi di alto valore scientifico e divulgativo che si appresta – con esposizioni, conferenze, proiezioni multimediali – a celebrare l’umanista indagando la sua opera secondo le più ricercate linee-guida del suo pensiero. Il profilo del Genio verrà approfondito nelle declinazioni legate ai vari contributi da lui offerti alla cultura italiana, dalla medicina alla pittura e alla cultura scientifica e tecnologica.
Il 3 ottobre nella Villa Farnesina, teatro delle esposizioni lincee, si aprirà il programma con la mostra “Leonardo a Roma. Influenze ed eredità”, curata dal Professor Roberto Antonelli, vicepresidente dell’Accademia dei Lincei, e dall’architetto Antonio Forcellino con il sostegno della Fondazione Primoli. Tema della mostra, la permanenza di Leonardo e dei suoi assistenti a Roma tra il 1513 e il 1517, articolato intorno alle influenze che l’artista subì ed esercitò nella città. Un censimento inedito delle opere romane degli allievi diretti e indiretti del maestro che contribuisce ad un avanzamento delle conoscenze scientifiche e che offre una nuova chiave di lettura sull’artista per entrare nel mondo di Leonardo.
A corollario della mostra, nello stesso periodo e luoghi, prenderanno il via una serie di progetti collegati, tra cui la riproduzione della Bottega di Leonardo, della quale saranno ricostruite le dimensioni e le parti essenziali degli arredi permetterà al grande pubblico di immergersi nell’atmosfera creativa nella quale Leonardo ideava e realizzava le sue opere.
E poi la mostra “Leonardo e i suoi libri. La biblioteca di un genio universale”, realizzata dal Museo Galileo con la curatela del Professor Carlo Vecce, sarà riprodotta nella Biblioteca Corsiniana. La mostra approfondirà uno degli aspetti meno conosciuti del laboratorio leonardesco, l’ultima fase dell’attività intellettuale e artistica di Leonardo, riflessa nei libri da lui posseduti e studiati.
Leonardo in traduzione: dalla Gioconda di Calamatta all’attività editoriale dei lincei” illustrerà il ruolo svolto dalle incisioni e dalle pubblicazioni su Leonardo nella diffusione dell’opera dell’artista a cavallo tra Ottocento e Novecento. La mostra esporrà, in Villa Farnesina, matrici e stampe del Fondo Corsini e del Fondo nazionale e i fogli più rappresentativi dell’edizione (in facsimile) del Codice Atlantico.
Nella mostra saranno anche presentati i restauri della “Gioconda nuda” della Fondazione Primoli, della “Gioconda” della Galleria Nazionale Barberini-Corsini, del S. Giovanni della Galleria Borghese e dell’affresco di Alessandro e Roxane del Sodoma in Villa Farnesina. 
La mostra impossibile” riporterà a Roma, nell’Auditorium adiacente Villa Farnesina, l’opera omnia dell’artista in una futuristica ed immersiva ricostruzione digitale dell’intera produzione pittorica di Leonardo. Una visione d’insieme dei suoi capolavori da quelli giovanili degli anni Settanta del Quattrocento, trascorsi a Firenze, al Cenacolo del refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano, fino ai capolavori più tardi, immediatamente precedenti il trasferimento di Leonardo in Francia, ad Amboise, al servizio del Re Francesco I, dove morirà il 2 maggio 1519.
Ad accompagnare le esposizioni un ciclo di sette conferenze “Leonardo da Vinci: 7 parole chiave”, in collaborazione con la Fondazione “I Lincei per la scuola”. Con il contributo e partecipazione di conferenzieri e scienziati dei Lincei nonché di prestigiosi esperti in ambito nazionale e internazionale, verranno affrontati tutti gli aspetti della produzione e della vita di Leonardo: dal rapporto con la natura, l’uomo, la scrittura, l’arte figurativa, sino alla materia, l’esperienza e le macchine. L’Accademia promuoverà inoltre convegni, nazionali e internazionali, per approfondire temi più rappresentativi e controversi del patrimonio leonardesco.
Leonardo da Vinci è stato contemporaneamente un artista eccezionale e un profondo scienziato, spesso in anticipo sui suoi tempi. Queste due nature – dichiara Giorgio Parisi, Presidente dell’Accademia dei Lincei – collaboravano l’una con l’altra: l’artista disegnava per lo scienziato splendide tavole anatomiche e l’anatomista spiegava al pittore cosa ci fosse sotto la pelle dei suoi nudi. L’Accademia dei Lincei, che è composta sia da umanisti e che da scienziati, non poteva non essere in prima linea nel celebrare il cinquecentenario della scomparsa di un simile genio le cui attività spaziavano su tutti i campi del sapere.
“Col “Trittico dell’ingegno italiano” l’Accademia dei Lincei rende omaggio a tre Geni italiani e universali e insieme ne sottolinea il legame”, ha dichiarato Roberto Antonelli, vicepresidente dell’Accademia dei Lincei e Presidente della Classe Scienze Morali. “Il filo che li unisce, pur nella loro individualità, è quel nuovo rapporto con l’Antico che percorre tutta la loro opera. Confronto imitativo e competizione con la Classicità marcano la loro originalità e la capacità di parlare a tutta l’umanità, fino ad oggi, pur essendo profondamente radicati nel proprio tempo. La mostra “Leonardo a Roma. Influenze ed eredità” e le iniziative ad essa collegate (le più ricche e articolate delle celebrazioni per il centenario) affrontano la storia degli anni romani di Leonardo, un capitolo ancora tutto da scoprire della sua biografia artistica e culturale e della sua influenza sino ad oggi”.
“Il Comitato Nazionale ha conferito con convinzione il patrocinio alle iniziative dell’Accademia per la ricorrenza cinquecentenaria di Leonardo manifestando vivo apprezzamento per l’equilibrio che esibiscono tra lo sforzo di divulgazione e le attività di ricerca”, ha spiegato Paolo Galluzzi, presidente del Comitato Nazionale per il Cinquecentenario delle Celebrazioni di Leonardo da Vinci.
“Leonardo da Vinci, la sua intelligenza eclettica, il lavoro di ricerca, la notorietà oltre confine trovano nell’Accademia dei Lincei come in poche altre istituzioni una così adeguata e coerente corrispondenza”, le parole di Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo nonché membro del Comitato Ordinatore dell’Accademia Nazionale dei Lincei. “Il Trittico dell’ingegno italiano, che dopo Leonardo si dedicherà a Raffaello e Dante, costituirà uno straordinario documento di testimonianza e di orgoglio del sapere che Intesa Sanpaolo ha deciso con slancio immediato di sostenere. All’Accademia dei Lincei, alla cui vita partecipiamo come Associazione degli Amici, si deve un programma articolato sul contributo ereditario del grande genio che affianca la ricerca scientifica a iniziative di taglio divulgativo. Come Banca impegnata nel sociale e nella cultura ci troviamo in piena sintonia di obiettivi e contenuti, lavorando quotidianamente per il progredire del Paese e per la promozione, anche all’estero, dei suoi valori migliori”.

com.unica, 8 maggio 2019