Nell’ambito del Fondo fiduciario d’emergenza dell’Unione europea per l’Africa (componente “Africa settentrionale”), è stato adottato oggi un nuovo programma, con una dotazione di 50 milioni di euro, volto a migliorare le condizioni di vita e la resilienza delle persone vulnerabili dei principali comuni libici. I beneficiari delle nuove azioni previste saranno i migranti, i rifugiati, gli sfollati interni, i rimpatriati nonché le comunità ospitanti. Elaborato congiuntamente dalla Commissione europea e dall’Italia, il nuovo programma cerca di migliorare l’accesso delle persone vulnerabili ai servizi di base e ai servizi sociali e sostenere la governance locale, in particolare nei comuni libici maggiormente interessati dai flussi migratori.

“Negli ultimi anni” ha dichiarato il vicepresidente della commissione Federica Mogherini “abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità libiche centrali e locali, con la società civile e con tutti i soggetti che possono portare pace e stabilità in un paese esposto a molte sfide. I comuni svolgono un ruolo fondamentale e noi intendiamo sostenerli. Con la decisione odierna, ribadiamo il nostro impegno a fornire un aiuto essenziale ai comuni libici, in un’ottica di consolidamento della governance e dei servizi pubblici nelle zone più vulnerabili. Adottando il programma, intendiamo rispondere alle esigenze dei migranti e delle comunità locali che sono particolarmente esposte ai flussi migratori. L’Unione europea continuerà a restare a fianco del popolo libico e di tutte le persone in difficoltà”. “Il nuovo programma adottato oggi”, ha aggiunto il commissario per la politica europea di vicinato e i negoziati di allargamento, Johannes Hahn, “dimostra che l’Unione europea ribadisce il proprio impegno di assistere la Libia nel far fronte ai bisogni impellenti delle persone più vulnerabili e di consolidare la governance locale in tutto il paese. In Libia, siamo impegnati a sostenere i tipi di cambiamento che possono contribuire a portare stabilità nel paese, impegno che rappresenta una delle priorità fondamentali nell’affrontare la questione migratoria e le molte altre sfide che il paese si trova a sostenere”.

Questo nuovo programma, spiega la Commissione, sosterrà le capacità delle autorità pubbliche e delle amministrazioni locali di fornire servizi di base come la sanità, istruzione, approvvigionamento idrico, servizi igienico-sanitari e servizi sociali, favorendo al contempo un accesso più rapido e di maggior qualità a tali servizi, in particolare per le persone più vulnerabili. Esso riguarderà 24 comuni libici, scelti in modo tale da garantire una copertura ampia ed equilibrata di tutto il territorio nazionale. Il programma sarà attuato dalla cooperazione italiana, dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (PSNU) e dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF). L’attuazione avverrà in stretto coordinamento con il governo libico di intesa nazionale (GIN) e il Consiglio di presidenza libico, tenendo conto delle necessità delle popolazioni locali così come di quelle dei migranti e dei gruppi vulnerabili, al fine di favorire l’inclusione e la stabilità. A tal fine, l’Unione europea continuerà a collaborare strettamente con il rappresentante speciale dell’ONU per la Libia per addivenire ad una soluzione durevole della crisi e ripristinare la pace e la stabilità nel paese.

Nel quadro di un approccio globale volto a sostenere la Libia e di un impegno congiunto con l’Italia, il programma espande in termini geografici e finanziari il sostegno fornito dall’UE ai comuni libici di tutto il paese, in particolare lungo le principali rotte migratorie. Nel gennaio 2017 – ricorda Bruxelles – l’UE ha introdotto la propria strategia per affrontare la situazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale. In tal senso, la comunicazione congiunta sulla rotta del Mediterraneo centrale, “Gestire i flussi e salvare vite umane” (25 gennaio 2017), e la dichiarazione di Malta del 3 febbraio 2017 hanno individuato una serie di misure che rientrano in una strategia globale di consolidamento dell’operato dell’UE lungo questa rotta, con una particolare attenzione rivolta alla Libia. La task force congiunta istituita con l’Unione africana e le Nazioni Unite il 29 novembre 2017 si è impegnata ad accelerare gli interventi in corso per assistere i migranti e i rifugiati in Libia, grazie anche al contributo finanziario del Fondo fiduciario dell’UE.

Il nuovo programma si basa sull’approccio e sugli obiettivi del programma “Gestire i flussi migratori misti in Libia ampliando lo spazio di protezione e sostenendo lo sviluppo socioeconomico locale”, adottato nell’aprile 2017. Attraverso il Fondo fiduciario di emergenza dell’UE per l’Africa, fino ad oggi l’UE ha impegnato 237 milioni di euro per programmi che si prefiggono di porre rimedio alle sfide che la Libia si trova a fronteggiare. Il sostegno fornito ha già permesso di raggiungere risultati significativi, rendendo possibile, in particolare la fornitura di vestiti, prodotti alimentari e kit contenenti prodotti per l’igiene a circa 33.000 migranti; la fornitura di assistenza medica a più di 10.000 migranti; il rimpatrio volontario, in condizioni di sicurezza e dignità, di oltre 19.000 migranti rimasti bloccati nel 2017; la distribuzione di ambulanze a Murzuq e Kufra; il ripristino (realizzato al 45%) di una clinica di Bengasi; la consegna di attrezzature mediche in tre centri di assistenza sanitaria di base di Sabha e in un centro di el-Gatrun; la fornitura di generatori a diverse strutture sanitarie di Sabha, in modo da garantire l’erogazione costante di energia elettrica e permettere a queste ultime di essere operative anche in condizioni di erogazione instabile.

(aise/com.unica 13 marzo 2018)