Quasi 500.000 bambini ora vivono in 16 aree assediate in tutto il paese, la denuncia dell’Unicef

L’offensiva dell’esercito governativo di Damasco su Aleppo est va avanti da circa due settimane provocando distruzione e morte. Secondo quanto riferito dall’Osservatorio siriano dei diritti umani, sono stati uccisi almeno 219 civili, tra i quali 27 bambini, mentre centinaia di residenti di Aleppo est si sono rifugiati nelle zone ora controllate dalle forze governative per sfuggire agli scontri.

Mentre le violenze continuano ad aumentare in tutta la Siria, il numero di bambini che vivono sotto assedio è raddoppiato in meno di un anno. Quasi 500.000 bambini ora vivono in 16 aree assediate in tutto il paese, quasi completamente tagliati fuori dagli aiuti umanitari e dai servizi di base. “Per milioni di esseri umani in Siria, la vita è diventata un incubo senza fine, in particolare per le centinaia di migliaia di bambini che vivono sotto assedio”, ha denunciato Anthony Lake, direttore generale dell’UNICEF. “I bambini vengono uccisi e feriti, hanno troppa paura di andare a scuola o anche giocare, sopravvivono con poco cibo e quasi nessuna medicina. Questo non è un modo di vivere e troppi stanno morendo”.

Alcune comunità hanno ricevuto poco o nessun aiuto in quasi due anni. Nella sola Aleppo orientale, l’UNICEF stima che 100.000 bambini vivono sotto assedio.  In assenza di spazi sicuri, i bambini utilizzano parchi giochi seminterrati, scuole e ospedali per continuare a giocare, imparare e, se necessario, in cerca di cure mediche. In una zona assediata, un gruppo di volontari ha costruito un parco giochi e un parco collegando una serie di scantinati. In media, circa 200 bambini utilizzano questo parco giochi ogni giorno. In un’altra zona assediata, una scuola sotterranea offre a 50 ragazze la possibilità di continuare ad imparare. Mentre il conflitto è vicino al sesto anno, l’UNICEF rinnova il suo appello a tutte le parti per togliere gli assedi in tutta la Siria e per consentire e facilitare l’accesso umanitario immediato, incondizionato e continuo in tutte le aree del Paese.

(com.unica, 1 dicembre 2016)