Parlare di Frits Thaulow significa parlare di quella magica reinterpretazione del paesaggio generata dalle commistioni tra le influenze artistiche mitteleuropee e la cultura scandinava. Significa parlare del lontano Nord, dei fiordi, della neve, dei laghi ghiacciati, del mare livido e perennemente agitato. E’ lanciare uno sguardo schietto e spontaneo ad un mondo poco conosciuto, è come iniziare una sorta di solitario viaggio verso il centro di se stessi, accompagnati da una natura prodigiosa, in una solitudine ricca di significati.

Trentasette opere di Frits Thaulow si trovano nella Galleria Nazionale di Norvegia, altre sono esposte nel Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, nel Museum of Fine Arts di Boston e nel Busch-Reisinger Museum dell’Università di Harvard.

Frits Thaulow nacque il 20 ottobre 1847 a Christiania (Oslo) da una famiglia di ricchi farmacisti. L’agiato tenore di vita gli consentì di viaggiare molto e di frequentare tra i ventitrè e i venticinque anni la prestigiosa Accademia d’Arte di Copenaghen e successivamente la Scuola Baden di Arte di Karlsruhe, in Germania, dove studiò con Hans Gude.  Nel 1879, in compagnia del suo amico pittore Christian Krohg – chesuccessivamente a Parigi divenne il leader dei bohémien norvegesi – a bordo di una piccola barca, dalla Norvegia si recò a Skagen, a nord dello Jutland, in Danimarca, dove trascorse l’estate e l’autunno dipingendo paesaggi marini, i pescatori e le barche arenate sulla riva. Fu uno dei primi artisti a ritrarre i paesaggi di Skagen, che presto divenne famosa proprio per i pittori di Skagen, un movimento artistico molto vicino all’Impressionismo i cui protagonisti, riuniti in un circolo, raccolsero le loro opere in una esposizione permanente. Tornato in Norvegia nel 1880 divenne uno dei giovani interpreti della scena artistica norvegese a contribuì a fondare, nel 1882, la Mostra d’Arte Nazionale, conosciuta come  Høstutstillingen ( Mostra d’Autunno). Un momento epico per la pittura scandinava, tuttavia Thaulow sognava la Francia,  Parigi, la capitale artistica europea per eccellenza, dove si trasferì nel 1892 e dove restò fino alla fine dei suoi giorni. Presto si rese conto che i paesaggi urbani parigini non erano adatti alla sua ispirazione naturalistica e alla sua tavolozza. Iniziò dunque a viaggiare e a spingersi a nord della Francia, poi in Olanda e in Belgio.  Fu proprio a Volendam, un piccolo villaggio e porto di pescherecci nei Paesi Bassi, che perse la vita, il 5 novembre 1906.

I suoi migliori dipinti li realizzò in piccole città come Montreuil-sur-Mer ,Dieppe, in Alta Normandia,  e nei villaggi circostanti,Quimperle in Bretagna e Beaulieu-sur-Dordogne nel dipartimento Corrèze, in Aquitania.I canali e i corsi d’acqua rappresentati da Thaulow si caricano di una magia assoluta, l’acqua prende vita e si muove, gorgheggia, vibra. Le case risplendono, incantate. La vera bellezza delle opere di Frits Thaulow è nella loro semplicità assoluta, ma non una semplicità stilistica, ma di intenti, di sentimenti. A lui interessavano i paesini sperduti o inesplorati,provava la più intensa ispirazionedavanti ad un ruscello o ad un rigagnolo d’acqua, piuttosto che ad un affollato viale parigino. Le sue rappresentazioni prendono vita, scorrono e incantano,lasciando che la bellezza dei paesaggi diventi la protagonista assoluta dei suoi quadri. Le sue opere aprirono la strada ad un nuovo modo di concepire la pittura impressionista e naturalistica, ben lontano dalla moda, dalle concezioni e dalle richieste della società benestante dell’Ottocento.

(Nadia Loreti, com.unica 5 novembre 2016)