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Più di 4 secoli fa, il 7 ottobre del 1571, nelle acque del golfo di Patrasso davanti alla città di Lepanto (oggi città greca e luogo di villeggiatura), vi fu una delle più cruente battaglie navali che la storia ricordi. Quasi 35000 morti tra le forze contrapposte, la potentissima marineria ottomana agli ordini del grande Alì Pascià e la flotta della Lega Cristiana. Alla fine, contrariamente ad ogni previsione, la ebbero vinta i cristiani che, così, si assicurarono il predominio sul mediterraneo.

Ma la cosa che maggiormente incuriosisce è la composizione della Lega Cristiana: si può affermare che dopo svariati secoli l’Italia si presentava unita sia pure in una battaglia. La flotta della Lega, infatti, era così composta: 12 galere del papa armate dal granduca di Toscana di cui 5 equipaggiate dai Cavalieri di Santo Stefano, 10 galere di Sicilia, 30 galere di Napoli, 3 galere di Savoia, 27 galere di Genova, 109 galere e 6 galeazze di Venezia. Alle navi italiane si aggiunsero 14 galere di Spagna il cui Re Filippo II fu anche re di Napoli e re di Sicilia dal 1554 al 1598. Incredibile, i Napoletani e i Savoia uniti nella stessa battaglia.

Da notare che lo stendardo della Lega Cristiana benedetto da Papa Pio V era stato consegnato solennemente dal Viceré di Napoli, cardinale di Granvelle, a Don Giovanni d’Austria comandante della flotta, nella basilica di Santa Chiara a Napoli il 14 agosto 1571.

Altra curiosità resta la valorosa partecipazione a quella tremenda battaglia navale dell’autore del “Don Chisciotte della Mancia” Miguel de Cervantes che per le gravi ferite riportate perse l’uso della mano sinistra.

(Franco Seccia, com.unica 7 ottobre 2021)