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Una storia incredibile quella del Maggiolino Volkswagen che ha attraversato i disastri della guerra uscendone appena ammaccata ma pronta a conquistare il mercato mondiale dell’automobile e il cuore di oltre 22milioni di appassionati automobilisti sparsi in ogni continente.

Ad annunciarne la nascita fu Adolf Hitler da pochi mesi diventato cancelliere del Reich che in un discorso tenuto al Salone dell’Automobile di Berlino l’11 febbraio 1933 e radiotrasmesso alla Nazione tedesca disse: “Finché l’automobile resterà privilegio esclusivo della classe benestante, per tutti gli altri milioni di bravi lavoratori tedeschi sarà amara la sensazione di sentirsi esclusi dalla possibilità di utilizzare questo mezzo di trasporto, che non soltanto potrebbe essere loro utile ma potrebbe anche essere fonte di felicità e gioia nelle giornate di festa. Dobbiamo togliere all’automobile il carattere di privilegio, e il valore di spartiacque che ha assunto tra le fasce sociali!”.

Hitler era già a conoscenza del progetto per una nuova autovettura a cui lavorava da tempo l’ingegnere Ferdinand Porsche, il progetto piaceva molto al dittatore nazista che però voleva di più, voleva un’auto di grandi prestazioni capace di trasportare 5 persone o tre soldati e un mitragliatore (già pensava alla guerra), anche capace di viaggiare oltre i 100 km/h consumando in media 7 litri per 100 km e soprattutto con un prezzo non superiore ai 1000 Reichsmark più o meno corrispondenti agli attuali 5000 euro. Insomma il Führer voleva una Volkswagen e cioè una macchina del popolo. Il progetto di Porsche tardò a realizzarsi soprattutto a causa delle difficoltà incontrate per mettere insieme i meccanismi adatti ad assicurare tante elevate prestazioni a prezzi molto contenuti. Ma Hitler non si adombrò più di tanto perché in cuor suo nutriva la necessità per la Germania di avere una fabbrica automobilistica di stato per tagliare i profitti alla Daimler, alla Opel, alla Auto-Union e all’Adler che detenevano il monopolio del mercato automobilistico dell’epoca.

Fu così che nei pressi del castello di Wolfsburg in Bassa Sassonia nel 1938 nacque lo stabilimento per la costruzione della Volkswagen da cui usciranno i primi “Maggiolino”.

Ancora oggi il maggiolino è l’auto tedesca più conosciuta e la più longeva del mondo. Resta il simbolo della ricostruzione industriale della Germania devastata dalla guerra in quanto in assoluto è il primo modello Volkswagen prodotto dalla grande casa automobilistica tedesca che lo ha diffuso per 65anni in ogni angolo della terra con quasi 22milioni di esemplari. Il 30 luglio 2003 il Maggiolino è andato definitivamente in pensione essendosi fermata l’ultima catena di montaggio di uno stabilimento Volkswagen che lo produceva in Messico.

(Franco Seccia, 30 luglio 2021)