[ACCADDE OGGI]

Il suo nome, la sua storia, la sua morte, a distanza di settant’anni passati, fa ancora discutere. Antonio Canepa, alias Mario Turri, professore fascista di Storia delle dottrine politiche all’Università degli Studi di Catania e partigiano antifascista nonché collaboratore dei servizi segreti britannici, braccio armato dell’indipendentista siciliano Finocchiaro Aprile e fondatore dell’EVIS (Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia) fu ucciso a Randazzo vicino Catania il 17 giugno 1945 in un conflitto a fuoco con una pattuglia di Carabinieri.

Antonio Canepa fu certamente un insofferente ad ogni forma di autorità, cercava l’avventura per compiacersi del pericolo come quando organizzò l’assalto a San Marino per ammainare la bandiera della Repubblica del Titano e sostituirla con quella Italiana. Fu arrestato e incarcerato ma si finse malato di mente e fu rinchiuso in manicomio. È certamente discutibile che dopo solo tre anni dalla sua uscita dal manicomio fu incaricato come docente universitario e lodato autore di un’opera sul “sistema di dottrina del fascismo”.

Quando in Sicilia sbarcarono gli angloamericani Antonio Canepa era già passato armi e bagagli dall’altra parte e dopo una puntatina a Firenze a sostegno dei partigiani di orientamento comunista si adoperò nella sua terra in azioni di sabotaggio antitedesco infiltrandosi tra le fila di Giustizia e Libertà ma pur sempre in strettissimo contatto con l’Intelligence Service inglese per il tramite del suo amico Herbert Rowland Arthur, duca di Bronte.

Poi nacque in lui l’amore per l’indipendenza siciliana forse anche dovuta alle promesse degli alleati che timorosi della straordinaria forza comunista nel Nord Italia e sospettosi di una possibile instaurazione di una repubblica socialista nell’Italia del dopoguerra si adoperarono non poco a favore del distacco della Sicilia dal resto dell’Italia.

Ma Antonio Canepa non sapeva di Yalta e degli accordi internazionali sulla collocazione dell’Italia postbellica nella sfera dell’Occidente e oggi molti storici sono convinti che a premere il grilletto dei Carabinieri quel 17 giugno 1945 sia stata la mano dei servizi segreti di diversi paesi.

Lo aveva capito Finocchiaro Aprile che scampò a diversi attentati e allineandosi al nuovo corso fu anche deputato all’Assemblea Costituente della nuova Repubblica Italiana e fini i suoi giorni molti anni dopo la guerra dall’alto di uno scanno dell’Alta Corte per la Regione Siciliana.

Ad Antonio Canepa è rimasto il ricordo dei siciliani che lo hanno sepolto nel cimitero degli uomini illustri di Catania accanto alle tombe di Giovanni Verga e di Angelo Musco.

(Franco Seccia/com.unica 17 giugno 2020)