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Forse il più grave e devastante terremoto nella storia del Nord Africa il 21 maggio 2003 colpì l’Algeria sventrando la città di Boumerdes sulla costa a nord del Paese e colpendo la stessa capitale Algeri.

La terra incominciò a tremare intorno alle 20,44 con una intensità pari a quasi 8 gradi della scala Mercalli e dopo quasi un minuto di quella tremenda e forte scossa della città rivierasca algerina restarono solo macerie e detriti seppellendo di colpo centinaia e centinaia di vite umane. Al sisma seguì una forte onda marina che sollevò le acque fino a raggiungere le coste delle Baleari sommerse da ondate alte tre metri.

Alla fine il bilancio si rivelò catastroficamente impietoso e si contarono 2271 morti e un centinaio di migliaia di feriti con un incalcolabile numero di persone rimaste senza casa. Il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika immediatamente recatosi sui luoghi del disastro fu preso da un grande sconforto che solo in parte fu alleviato dalla catena della solidarietà internazionale con gli aiuti che il mondo civile mise a disposizione. Anche il famoso calciatore francese di origine algerina Zidane si prodigò per aiutare la sua gente e tornò nella sua terra di origine per rimettere in piedi il centro pediatrico di Thenia quasi distrutto dal terremoto.

(Franco Seccia/com.unica, 21 maggio 2020)