Inizia oggi da Gerusalemme la 101° edizione del Giro d’Italia: i 176 corridori percorreranno oltre 3.500 km in 21 giorni di gara. La prima tappa sarà una cronometro di 10 km in cui verrà assegnata la prima maglia rosa fuori dal confini europei (Gazzetta). È la prima volta che una delle grandi corse a tappe, fra Giro d’Italia, Vuelta di Spagna e Tour de France, parte fuori dall’Europa.

I corridori andranno a caccia della prima maglia rosa fra le strade di Gerusalemme, partendo da Yitshak Kariv street e arrivando a Shlomo ha Melekh street, dopo una prova nei luoghi meta di pellegrinaggio per ebrei, cristiani e musulmani, a pochi metri dal Santo Sepolcro, dal muro del pianto e dalla cupola della roccia, l’edificio più fotografato della città. La tappa è dedicata al grande Gino Bartali, che è stato inserito fra i 682 ‘Giusti fra le Nazioni’, trovando posto sul muro d’onore del Giardino dei Giusti nel Mausoleo della memoria Yad Vashem, a Gerusalemme. Due giorni prima della partenza del Giro da Gerusalemme, il Museo della Shoah ha reso onore al Ginettaccio, «campione nello sport, campione nella vita», consegnando l’onorificenza alla nipote Gaia. Bartali come si sa faceva la spola in bici tra Assisi e Firenze avanti e indietro fra la stamperia clandestina che fabbricava documenti falsi e il cardinale arcivescovo di Firenze, Elia Dalla Costa, che li distribuiva agli ebrei braccati dai nazisti. Quasi 200 km al giorno. “È un momento di grande gioia per la nostra famiglia – spiega Gaia Bartali -. La memoria del nonno, ora che mio padre non c’è più, è affidata a noi. Ed è una memoria segnata dall’affettività. Sono stati mesi straordinari, questi in attesa del Giro. Ho incontrato tanta bella gente che ha a cuore mio nonno e ciò che ha fatto”. Anche se, ripete: “Non voleva riconoscenza, perché a spingerlo erano la sua fede cattolica e la sua compassione”. 

Il percorso della prima tappa prevede l’attraversamento di strade cittadine di diversa ampiezza lungo un tracciato molto ondulato, con continui cambi di direzione e di pendenza. È previsto un rilevamento intermedio dopo 5,1 chilometri e un breve tunnel ben illuminato al chilometro 7,3. Gli ultimi tre chilometri saranno ondulati, con un finale prima in discesa e una curva ai 750 metri dall’arrivo: gli ultimi 300 metri saranno invece in salita, con punte del 9 per cento negli ultimi 100 metri. L’arrivo dell’ultimo corridore è previsto intorno alle 17 locali, le 16 in Italia. 

La corsa parte con due grandi favoriti:  Chris Froome e Tom Dumoulin e poi un terzo incomodo, il nostro Fabio Aru che a 27 anni cerca la sua prima affermazione al Giro e il riscatto dopo due anni difficili, culminati con l’addio all’Astana. A loro si deve aggiungere Thibaut Pinot, il vincitore del Tour of the Alps, tradizionale antipasto del Giro. 

(com.unica, 4 maggio 2018)