Un’iniziativa dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo.

In occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, che si celebra oggi 2 aprile, è stato costituito all’Ospedale Bambin Gesù di Roma un network internazionale di clinici e ricercatori provenienti da 4 continenti con l’obiettivo di sviluppare e condividere protocolli di valutazione, diagnosi e trattamento “open-acces” (senza copyright) su questo disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale.

L’iniziativa raccoglie le raccomandazioni dell’Oms (Organizzazione mondiale per la salute) indirizzate a promuovere cure meno costose e più facilmente accessibili, alla portata di tutti. Come è noto ancora oggi in molte aree del mondo soprattutto nei Paesi a basso o medio reddito, la conoscenza dell’autismo è ancora limitata e l’accesso alla diagnosi e ai trattamenti è di fatto precluso mentre la ricerca scientifica è condotta in pochi Paesi, tutti ad alto reddito.

Nel comitato scientifico sono rappresentati, oltre all’Italia, Olanda, Belgio, Spagna, Portogallo, Serbia, Giordania, Georgia, Messico e Brasile. Sulla base degli studi che ogni membro del network porterà avanti verranno sviluppati protocolli diagnostici e terapeutici scientificamente validati che possano essere applicati in ogni contesto sociale e culturale. In una fase successiva è prevista la formazione a distanza di operatori locali per l’applicazione dei protocolli sostenibili.

Per Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù, “protocolli di valutazione e diagnosi con strumenti open-source e open-access potrebbero essere una soluzione per ottenere competenze, collaborazione e formazione a livello globale”. L’esempio pilota  è l’esperienza di medici e terapisti del Bambino Gesù in Giordania dove, dal 2013, è attivo un progetto di collaborazione con l’Ospedale italiano di Karak. Su 600 piccoli pazienti, ad oltre 250 sono stati diagnosticati disturbi del neurosviluppo: disturbo dello spettro autistico e disabilità intellettiva.

Nel mondo l’autismo colpisce un bambino ogni 100 (negli Usa uno ogni 68), ma il fenomeno è in crescita. In Italia il problema coinvolge circa 500mila famiglie. L’origine è genetica, ma sono implicati anche fattori ambientali, come l’esposizione ad agenti inquinanti durante la gravidanza. Altri elementi di rischio, l’età avanzata dei genitori (soprattutto del papà), il basso peso alla nascita o la forte prematurità. La probabilità che nasca un bambino con autismo supera l’1%, con una maggior prevalenza tra i maschi rispetto alle femmine (il rapporto è di 4 a 1). Circa il 50% delle persone con autismo presenta anche una disabilità cognitiva.

(com.unica, 2 aprile 2018)