Secondo la procura di Parigi non dovrebbero esserci più dubbi: è l’antisemitismo il movente dell’assassinio di Mireille Knoll, 85 anni, superstite della Shoah, trovata bruciata a Parigi nel suo appartamento venerdì scorso. Sul corpo aveva ferite da coltello. Per il delitto sono in stato di fermo due persone, tra cui un vicino di casa della vittima.

Il corpo dell’anziana donna, che viveva sola da quando il marito – anch’egli sopravvissuto ad Auschwitz – morì nei primi anni del 2000, è stato trovato parzialmente bruciato poco prima delle 19 nel suo appartamento al secondo piano di un palazzo popolare nell’undicesimo arrondissement, dato poi alle fiamme. Mireille Knoll era sfuggita nel 1942 al Vel d’Hiv’ (Vélodrome d’hiver), il principale rastrellamento di ebrei avvenuto in Francia, con 13mila persone arrestate. 

Il delitto, che ha sconvolto la comunità ebraica parigina, s’inscrive nel clima d’odio antisemita che si respira da tempo in Francia.  Jessica Knoll, una delle nipoti della vittima, vive in Israele e ha scritto su Facebook: “Quando mi chiedono perché non sto a Parigi visto che ho il passaporto francese, ecco la risposta: credo di essermi salvata, dall’Europa e dalla Francia in particolare. Il vicino musulmano ha preso la vita di mia nonna a Parigi, e ha bruciato tutti i nostri ricordi”. Un’altra nipote, Noa Goldfarb, sempre da Israele ha scritto: “Vent’anni fa ho lasciato Parigi sapendo che il mio futuro non poteva essere là. Nonna è stata pugnalata, undici volte, dal vicino che conosceva bene”. Quasi un anno fa, a pochi metri dalla casa di Mireille Knoll, la 65enne ebrea Sarah Halimi è stata aggredita nel sonno e torturata dal vicino musulmano Kobili Traoré, che poi l’ha gettata dal balcone gridando: “Ho ucciso il demonio, Allah Akhbar”.

L’antisemitismo – scrive oggi Giulio Meotti sul Foglio – fermenta nell’“apartheid islamista” denunciato da un appello, pubblicato dal Figaro e firmato da cento intellettuali francesi. “Il nuovo totalitarismo islamista cerca di guadagnare terreno con ogni mezzo. Non molto tempo fa, l’apartheid regnava in Sudafrica. Oggi, un apartheid di nuovo tipo viene proposto alla Francia. Il nuovo separatismo avanza mascherato. Vuole apparire benigno, ma è in realtà l’arma della conquista dell’islamismo”. Il documento è stato sottoscritto da nomi importanti della cultura francese, come gli storici Georges Bensoussan e Alain Besançon, il filosofo Rémi Brague, lo scrittore Pascal Bruckner, l’ex ministro Luc Ferry e Alain Finkielkraut. L’antisemitismo spicciolo, “banale” e quotidiano, e quello eclatante e sanguinario, che culmina nell’uccisione di tredici ebrei francesi, è anch’esso una forma di apartheid. Si liberano i quartieri “misti” della Repubblica dall’odiosa presenza ebraica. Centomila ebrei hanno già abbandonato Seine-SaintDenis, ad alto tasso di islamizzazione e antisemitismo.

Mireille Knoll sarà sepolta mercoledì a Bagneux (Hauts-de-Seine), come ha annunciato suo figlio Daniel. Il Consiglio di Rappresentanza delle istituzioni ebraiche in Francia (Crif), il Concistoro (istituzione creata nel 1808 da Napoleone I per amministrare il culto ebraico in Francia) e altre associazioni hanno promosso per lo stesso giorno una marcia silenziosa in memoria della donna e in sostegno della sua famiglia. Il corteo partirà da Place de la Nation e arriverà davanti a casa di Mireille Knoll, avenue Philippe Auguste, dove saranno deposti dei fiori. Francis Kalifat, presidente del Crif, ha sottolineato in un’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera che è di fondamentale importanza riconoscere la matrice antisemita dell’omicidio: “Tutti devono sapere. Da anni gli ebrei si sentono meno sicuri in Francia e partono per Israele o per altri Paesi. Oggi siamo intorno alle cinquemila partenze l’anno, in diminuzione dopo il picco seguito all’attentato al supermercato kasher, ma è sempre il doppio del normale. C’è sollievo per il riconoscimento del carattere antisemita dell’omicidio di Mireille Knoll, ma provo collera e inquietudine che una simile barbarie possa accadere, in Francia, nel 2018”.

(com.unica, 27 marzo 2018)