Negli Stati Uniti il primo giorno di shutdown – cioè il blocco di alcune attività amministrative in mancanza di un loro rifinanziamento –  si è concluso. Democratici e Repubblicani non hanno ancora trovato un accordo in Senato per mettere fine alla crisi e approvare il budget di finanziamento del governo federale, i cui fondi si sono tecnicamente esauriti a mezzanotte. Il quorum necessario per far approvare la legge è di 60 voti favorevoli, ma l’ultimo voto si è concluso con 50 senatori a favore e 49 contrari, tra cui quattro senatori repubblicani. 

L’incontro tra il presidente Donald Trump e il leader della minoranza democratica al Senato Charles Schumer non è servito per trovare un accordo ed evitare che a mezzanotte – le 6 in Italia – scattasse lo shutdown. Entrambe le parti fanno a scaricabarile, scrive il New York Times. Ma Donald Trump ha fatto sapere che non riaprirà la discussione sull’immigrazione finché non si arriva a un’intesa sul bilancio. Nel giorno del primo anniversario della presidenza Trump, lo shutdown mostra lo stato della politica americana, scrive il Washington Post. Ieri, a un anno dalla Women’s March, migliaia di donne sono scese in strada per protestare contro il presidente (Usa Today).

(com.unica, 21 gennaio 2018)