Martedì prossimo, 16 gennaio, avrà luogo alla Farnesina la conferenza di presentazione del “Nuovo piano europeo per gli investimenti esteri. L’iniziativa imprenditoriale in Africa e nel Mediterraneo”, promossa dalla rete di ONG “Link 2007 – Cooperazione in Rete” con il supporto della Cooperazione allo Sviluppo italiana. La conferenza sarà aperta dagli interventi del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, e del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Seguiranno le sessioni tematiche, cui prenderanno parte rappresentanti di Istituzioni, ONG e imprese. La sessione conclusiva sarà affidata al vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Mario Giro, al segretario generale della Farnesina, Elisabetta Belloni, e al Presidente di “Link 2007”, Paolo Dieci.

La Conferenza intende evidenziare e approfondire le possibilità di attrazione degli investimenti privati per uno sviluppo più inclusivo e sostenibile in Africa e nel Mediterraneo, compresi i paesi fragili, con particolare riferimento al nuovo Piano Europeo per gli Investimenti esterni, al relativo Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile, all’offerta delle Garanzie a copertura del rischio, all’assistenza tecnica, alla promozione di contesti favorevoli agli investimenti e, più in generale, al sostegno finanziario europeo e nazionale nelle diverse forme (blending). Il Piano europeo per gli investimenti esterni propone, nel solco dell’Agenda 2030, strategie di sviluppo sostenibile e partenariati innovativi con i paesi dell’Africa sub sahariana e del Vicinato europeo, stimolando investimenti per una crescita economica che generi occupazione dignitosa e stabile, benessere sociale diffuso, contribuendo al contempo a superare le cause profonde della migrazione irregolare. Per il triennio 2018-2020 il Piano rende disponibili finanziamenti e garanzie per 4,1 miliardi al fine di generare investimenti per un valore presumibile di 44 miliardi.  È previsto un suo ampliamento nel bilancio Ue 2020-2026, con disponibilità che potrebbero essere fino a dieci volte superiori. Il framework integra istituzioni pubbliche e settore privato, fondi ed investitori pubblici e privati, con attenzione alle riforme necessarie per combattere gli ostacoli al sano sviluppo dell’imprenditoria e della governance economica.

Nel primo semestre 2018saranno individuati progetti di potenziali investitori (europei, africani e mediterranei, in particolare) sui cinque settori prioritari: energie rinnovabili e cambiamento climatico, digitalizzazione, Pmi e accesso diffuso al credito, agricoltura e agribusiness, sostenibilità delle grandi città.