Il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) Massimo Inguscio e il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) Roberto Battiston hanno firmato un accordo quadro di cooperazione tra i due enti per lo sviluppo di programmi di ricerca e innovazione. Numerose le macro aree di investigazione individuate, come l’osservazione della Terra e dello spazio, il trasporto e la propulsione spaziale, la progettazione e la realizzazione di strumentazione scientifica, lo sviluppo di dispositivi e sensori, metrologia di tempo e frequenza per applicazioni geodetiche, studi di fisica fondamentale, sviluppo di tecnologie infrarosse per applicazioni spaziali (comunicazione, monitoraggio ambientale e sicurezza), sviluppi tecnologici per sistemi di telecomunicazioni satellitari di nuova generazione, quantum technologies, sistemi rigenerativi, controllo ambientale, waste management, biochemistry, bioeconomy, economia circolare, medicina e biotecnologie, radiobiologia e radioprotezione, biocombustibili innovativi, bioraffinazione, data management scientifico con lo sviluppo di algoritmi e tecniche per il calcolo ad alte prestazioni, per data mining e gestione dei Big data (osservazione della terra, dell’universo, simulazioni e verifica numerica di modelli teorici).

“L’Italia è all’avanguardia mondiale nelle ricerche e nelle tecnologie nel settore aerospaziale. Questo accordo apre una grande opportunità per la ricerca e il progresso del Paese grazie ai futuri programmi scientifici congiunti in aree tematiche strategiche come quelle relative al trasporto spaziale, ai biocombustibili innovativi e alle tecnologie quantistiche”, dichiara il presidente del Cnr Massimo Inguscio. “La ricerca di frontiera aerospaziale ha ricadute più ampie anche in altri settori fondamentali come le comunicazioni satellitari, la protezione e salute dell’ambiente e delle persone e l’alta formazione giovanile. Si tratta di argomenti e dati che saranno di grande aiuto anche per i decisori politici nazionali e internazionali, basti pensare alle nuove tecnologie per il monitoraggio e controllo dello stato di salute della terra, dei mari e dell’atmosfera in relazione agli obiettivi sanciti dagli Accordi di Parigi nel 2015”. “Con questo accordo viene rilanciata la strategia di collaborazione a tutto campo tra la Agenzia spaziale italiana ed il più grande ente pubblico di ricerca, il Consiglio nazionale delle ricerche. Ai temi della comunicazione quantistica e dell’osservazione della terra, su cui i due enti stanno già collaborando da tempo”, sottolinea il presidente Asi Roberto Battiston, “si aggiungono settori strategici per la ricerca ed il trasferimento tecnologico quali il trasporto spaziale, i materiali avanzati, i sistemi rigenerativi ed il calcolo ad alte prestazioni. Le opportunità offerte dal settore spaziale alla comunità di ricercatori del Cnr sono moltissime e la sinergia fra i due enti particolarmente forte. Questo accordo, che sarà seguito da specifici accordi implementativi, rappresenta un punto di svolta importante per la ricerca italiana”.

La collaborazione tra Cnr e Asi prevede anche lo scambio di personale e l’utilizzo comune di spazi e laboratori, la realizzazione di corsi di alta formazione, di dottorati in convenzione, e la promozione di attività didattiche e di divulgazione scientifica attraverso la condivisione delle risorse bibliografiche e l’organizzazione congiunta di eventi e workshop. L’accordo sancisce una proficua collaborazione tra i due Enti. Tra gli ultimi risultati della sinergia Asi-Cnr, la missione FORUM (Far-infrared Outgoing Radiation Understanding and Monitoring), scelta dall’Agenzia spaziale europea (Esa) per uno studio di fattibilità competitivo che porterà in circa due anni alla scelta della nona missione europea per gli Earth Explorer. La missione, ideata da un team di ricercatori italiani sotto la guida di Luca Palchetti dell’Istituto nazionale di ottica (Ino-Cnr), misurerà la radiazione infrarossa emessa dalla Terra, coprendo per la prima volta da satellite la regione spettrale del lontano infrarosso da 15 a 100 micron di lunghezza d’onda. L’obiettivo è il miglioramento della comprensione del sistema climatico attraverso lo studio degli effetti dovuti al vapor acqueo in alta troposfera e all’emissività delle superfici ghiacciate presenti nelle regioni polari.

Gli studi che hanno portato alla definizione della missione sono stati sviluppati in diversi istituti del Cnr (Ino, Ifac, Isac, Ibimet) e nelle università di Bologna e Basilicata), l’Asi ha finanziato di recente uno studio scientifico a supporto della missione, mentre il Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra) ha finanziato a partire dal 2011 l’installazione di un prototipo dello strumento satellitare presso la stazione antartica di Concordia, situata a Dome-C a 3200 m di quota. Leonardo Spa ha fornito un forte contributo industriale.